Calciopoli - Restano i reati di frode e associazione
Fonte: Gazzetta dello Sport
Come si sapeva, la prescrizione è arrivata. Ma non c'è il colpo di spugna che in tanti si auguravano. L'impalcatura disonesta di Calciopoli resta: l'impianto accusatorio ha resistito anche in Cassazione. "Per i giudici del terzo grado, l’ultimo, l’«associazione per delinquere» nell’ambito di un sistema per alterare i risultati, esisteva. Insomma, solo la prescrizione salva Moggi, Giraudo, Pairetto, e l’ex vicepresidente Figc Mazzini. Ma per una lettura complessiva della sentenza, bisognerà aspettare le motivazioni - si legge sulla Gazzetta dello Sport -. L’elenco delle decisioni ricalca le richieste del pg, l’accusa in Cassazione: dopo aver rinunciato alla prescrizione, riescono a tagliare il traguardo dell’assoluzione gli arbitri Bertini e Dattilo. Restano a questo punto, dentro la rete accusatoria, solo due direttori di gara: De Santis e Racalbuto. Insieme con l’ex designatore Pairetto (la posizione di Bergamo fu stralciata: secondo la sentenza d’appello furono violati i diritti della difesa, esercitata dall’avvocato Silvia Morescanti, allora incinta). Il recinto dell’accusa si è ristretto parecchio con la cancellazione di alcune frodi sportive relative alle singole gare. Ma la lettura del sistema, questo pare di capire a leggere il dispositivo nudo e crudo senza l’aiuto delle motivazioni che non arriveranno molto presto, non è cambiata. Per l’«associazione» non serve l’aver consumato l’illecito, ma costituire una struttura, con almeno tre persone, che abbia un obiettivo di potere, non necessariamente collegato all’alterazione delle singole partite. Insomma, un sistema. Provato da una serie di circostanze in cui le schede estere hanno avuto certamente il ruolo più importante nella disamina dei fatti. Anche ieri, il pg Mazzotta ha insistito su questo punto: «Il fatto che un gruppo di persone si contatti con l’utilizzo di schede telefoniche estere è sintomatico dell’esistenza di una struttura organizzativa». Per i giudici, le intercettazioni con i designatori, le cene e le schede, costituivano un meccanismo di controllo, al di là del suo intervento effettivo sulla partita attraverso l’arbitro. In ogni caso, «assolte» Udinese-Brescia, Juve-Milan e Juve-Lazio, sono rimaste in campo - almeno nelle parole dell’accusa prima della sentenza, il pari di Cagliari-Juve, il 2-1 di Juve-Udinese, l’1-2 di Roma-Juve". Prescrizione anche per Lotito (per la Lazio), i fratelli Della Valle, Mencucci, per la Fiorentina e Foti.