Calvarese: "Mi sono dimesso per la mia azienda. Non ho smesso per Juve-Inter"
di Redazione FcInterNews
"Sbagliare il meno possibile è l’obiettivo primario, non sbagliare è impossibile. Le critiche sono motivo di crescita, anche quelle dei tifosi: il calcio è di tutti. Fino a quando non vengono strumentalizzate. Quando si fa un errore bisogna dirlo, senza infierire", dice ancora Calvarese, a cui viene chiesto anche un parere sulle spiegazioni postume date da Orsato per Inter-Juventus del 2018. "Nel 2021 comunicazione e connessione tra addetti ai lavori sono fondamentali. È una svolta epocale, c’è bisogno di tempo per migliorare. La nuova governance Aia sta lavorando in tal senso, l’esperimento è stato un incipit, la strada non va abbandonata".
In compenso anche il derby d'Italia diretto dallo stesso Calvarese ha dato il là a tante discussioni. "Le polemiche fanno parte del gioco, il clamore mediatico di certe gare amplifica le decisioni. La gestione di quella gara poteva essere fatta meglio e me ne rammarico, ma non mi fate entrare negli episodi specifici, generebbero ulteriori discussioni che potrebbero essere strumentalizzate, da una o dall’altra squadra o da terzi. La mia decisione con quel match non c’entra, è determinata da altri elementi, come ho detto. C’era la possibilità di proseguire come arbitro e non solo come Var, ma ho scelto di lasciare per la mia azienda. Pressione? I club non mettono pressione, ma una decisione può spostare equilibri economici importanti: l’unica arma è prendere buone decisioni e per prenderle bisogna essere preparati. Gli arbitri devono essere consapevoli che un fischio pesa".
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Venerdì 13 dicembre