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Carnevali: "Raspadori e Scamacca? Lasciamo arrivare gennaio e poi valuteremo"

di Stefano Bertocchi
"Il fenomeno delle plusvalenze da un lato è il sale del calcio: scopri un talento lo fai crescere e poi lo vendi intascando il valore aggiunto. L’uso delle plusvalenze a scopo bilancistico non appartiene al nostro tipo di gestione e non voglio entrarci. Ciò che posso dire è che la nostra storia segue un progetto preciso". È uno dei concetti espressi da Giovanni Carnevali, CEO e general manager del Sassuolo, nella lunga intervista concessa a Calcio e Finanza. Ecco qualche stralcio.

Raspadori, Scamacca e Frattesi nel mirino di grosse squadre: ci può dire qualcosa?
"Lasciamo arrivare gennaio e poi valuteremo. Quel che posso dire che per la pandemia le operazioni sono molto più difficili di un tempo. La Juventus avrebbe terminato la trattativa per Locatelli in maniera molto più veloce in tempi normali, invece in estate abbiamo dovuto fare un gran lavoro".

Si sarebbe immaginato che ragazzi quali Berardi, Locatelli e Raspadori si sarebbero laureati campioni d’Europa da giocatori del Sassuolo.
"Ovviamente è stata una soddisfazione immensa. Ma il merito è esclusivamente loro e di tutta la Nazionale".

In tempi di Superlega sembra quasi un’utopia. A proposito, come ha preso la notizia della Superlega quando è emersa?
"Le dico francamente che non ne sapevo niente. Quel giorno mi sentii tradito da Inter, Milan e Juventus. Non puoi essere in Lega e trattare i problemi come se fossimo una entità unica, e poi sottotraccia brigare per creare una lega esclusiva per società super blasonate".

Juventus, Real Madrid e Barcellona però non mollano. Secondo Lei riusciranno a crearla?
"Non credo nei modi in cui l’avevano progettata. Per prima cosa deve esserci un sistema meritocratico, in modo da dare a tutti la possibilità di partecipare. Ma secondo me nel lungo periodo e magari sotto l’egida della Uefa e tenendo presente il merito sportivo si arriverà a qualcosa di simile. Il calcio europeo sta fronteggiando una grande crisi economica e teniamo conto che la Premier League sembra avere già spiccato il volo verso una sorta di Nba (il campionato professionistico USA di basket, ndr) del calcio. Qualcosa in futuro bisognerà modificare".
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