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CdS - Inzaghi ha compreso il suo tesoro e lo valorizza. La differenza con Conte

di Alessandro Cavasinni
Una delle grandi differenze tra Conte e Inzaghi è senza dubbio la gestione della rosa. Il tecnico pugliese tendeva a dare fiducia sostanzialmente ai soliti noti, ricorrendo al turnover solo se strettamente necessario; l'allenatore piacentino, invece, coinvolge tutti e rintraccia risorse vitali anche dove meno te lo aspetti. Si tratta di metodologie diverse di lavoro come sottolinea il Corriere dello Sport. "Prima delle sostituzioni, comunque utili per tenere tutti coinvolti, il turnover resta il modo per gestire al meglio le risorse. Non a caso, tra le grandi, l’Inter è la squadra che ha dovuto fronteggiare meno infortuni, pur dovendo dividersi tra serie A e Champions - si legge -. Insomma, tutti o quasi i nerazzurri hanno avuto la loro occasione. Finora, l’unico elemento della rosa a non aver giocato nemmeno una volta dall’inizio è stato Kolarov".

L'esempio lampante di come vadano le cose dentro lo spogliatoio nerazzurro è Sanchez. Il cileno ha giocato titolare appena due partite, anche a causa di problemi fisici. Si è lamentato per lo scarso impiego a inizio stagione, ma quando chiamato in causa ha sempre risposto presente. Come nell'ultima giornata contro il Cagliari: decisivo e non solo per il gol. E non è l'unico. Da Vidal a Ranocchia, da Gagliardini a D'Ambrosio: tutti offrono un contributo alto a prescindere dai minuti in campo. La controprova la si è avuta nel momento di emergenza in difesa. "La verità è che Inzaghi ha a disposizione un tesoro: il suo merito è stato comprenderlo, sfruttarlo e valorizzarlo", evidenzia il giornale romano.


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