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Condò: "Inter, nel 2023 patologia contraria rispetto a inizio stagione. Inzaghi è il primo che deve intervenire"

di Mattia Zangari

"L'Inter a Bologna ha lasciato tre punti pesanti nella corsa alla prossima Champions e soprattutto la chance di vivere serenamente l’avvicinamento alle partite che definiranno la sua stagione, ovvero il ritorno col Porto — e magari i quarti — in Champions e le semifinali con la Juve di coppa Italia". Lo ha scritto Paolo Condò, nel suo consueto punto del week-end del calcio europeo per La Repubblica.

"Se l’Inter di inizio stagione perdeva regolarmente gli scontri diretti, questa del 2023 lamenta la patologia contraria: brillante contro i forti (Napoli, Supercoppa, derby, Porto), svagata e mai reattiva nei match che richiedono una preparazione mentale - ha aggiunto il giornalista -. In queste gare non si accende mai la luce verde negli occhi dei nerazzurri, ed è chiaro che sul tema il primo a dover intervenire è l’allenatore. L’Inter non possiede dribblatori — carenza da colmare, basta vedere come Kvara ha cambiato la storia del Napoli — per creare una superiorità numerica deve sfinirsi di tattiche. Non ha scorciatoie, il che allunga di molto la sua strada". 


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