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Conte a InterTV: "Tante critiche distruttive, molto strano. Eriksen deve essere determinante"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: InterTV

A margine del netto 3-0 sul Genoa che riposiziona i nerazzurri al secondo posto in classifica, Antonio Conte analizza anche a InterTV i 90 minuti del Ferraris. "In alcuni momenti è importante stare sul pezzo, io per primo dalla panchina – ammette il tecnico –. Soprattutto a inizio ripresa bisognava stare attenti perché non si doveva ridare fiducia a un avversario che sembrava tramortito. Ho visto quindi la giusta attenzione per poi chiudere la partita".

Quanto manca per la sua Inter ideale?
"Questa è la mia Inter dopo un anno di lavoro, con pregi e difetti. Alcuni numeri importanti. Dobbiamo essere forti del lavoro che stiamo facendo, i ragazzi meritano di avere 76 punti, la miglior difesa, il secondo miglior attacco, meno sconfitte e vinto più di tutti in trasferta. C'è stato un momento nel quale addosso all'Inter si sono tirate tante critiche e non so per quale motivo. Se c'è un rammarico, e loro lo sanno perché mi sono arrabbiato molto, riguarda la doppia sfida con Sassuolo e Bologna".

Cosa manca a questa Inter per arrivare davanti a tutti?
"Manca. Abbiamo fatto comunque qualcosa di importante, ma dobbiamo pensare che sia una base di partenza. Non si recuperano 25 punti dall'oggi al domani alla Juventus. L'allenatore nuovo non ha la bacchetta che sistema tutto: sono 10 anni che noi non stiamo vincendo e si sono create delle situazione a livello generale, che vanno migliorate. Come siamo intervenuti noi, sono intervenute anche le altre sul mercato. Dobbiamo avere l'umiltà di capire che si è iniziato un percorso, che non penso sia breve. Ci deve essere la voglia di essere propositivi e non distruttivi, come ho visto in quest'ultimo periodo. Mi è sembrato molto strano".

Eriksen molto più basso a prendere palla: è un caso o è studiata?
"Sì, l'abbiamo provata in allenamento. Anche Borja Valero si è abbassato quando è subentrato a Christian, alzando poi i due centrocampisti centrali ricomponendo il 3-5-2 per essere ancora più imprevedibili. Il trequartista ha libertà di azione, di venire tra le linee, di attaccare lo spazio: l'input è fare e cercare di determinare come richiede il ruolo".


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