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Conte in conferenza: "Non abbiamo azzannato la gara dal 1'. Vidal? Sarei soddisfatto di lui anche se lo mettessi in porta"

di Egle Patanè

Sessanta minuti da brivido per l'Inter che contro il Torino ha fatto temere il peggio fino al guizzo di Alexis Sanchez che ha ripreso un risultato e una partita lontani da quelli auspicati e pronosticati. Lukaku completa l'opera di rimonta cominciata dal Niño, prima del punto finale scritto da Lautaro Martinez. Una partita a due volti e dalle sfumature controverse, che Antonio Conte commenta così in conferenza stampa post gara: "Non abbiamo avuto l'atteggiamento di una squadra feroce che vuole azzannare l'avversario fin dal primo minuto. Siamo partiti a parole a voler fare questo ma poi i fatti hanno dimostrato l'inverso. Ho dei ragazzi intelligenti che capiscono quando viene meno qualcosa. Il mio compito è quello di far capire a prescindere, a volte col bastone altre con la carota, quando va cambiato atteggiamento. Sicuramente il nostro atteggiamento dei primi 60' non è stato da squadra feroce che vuole i tre punti, poi è cambiato e questo è il bicchiere mezzo pieno. Dobbiamo lavorare perché oltre le qualità tecniche, tattiche e a come preparti la partita bisogna alzare le zolle e mettere in salita la partita per gli avversari. Abbiamo margini di miglioramento in questo e rispetto all'anno scorso abbiamo perso qualcosa dal punto di vista dell'atteggiamento che dobbiamo ritrovare, i vecchi e i nuovi".

Da cosa nasce Vidal più avanzato e se è soddisfatto?
"Sarei soddisfatto di lui anche se lo mettessi in porta. È così importante che potrebbe giocare ovunque. Nasce dal fatto che ha capacità realizzative importanti, è un giocatore a cui piace offendere. A centrocampo siamo squilibrati perché tanti calciatori hanno caratteristiche simili e Arturo si può adattare anche da centrocampista centrale, anche se penso che il suo ruolo sia quello di dare libertà d'inserimento. Ha conclusione e gol nel dna". 


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