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Conte: "Napoli nelle prime 4? Non firmo mai per traguardi minimi, chi mi conosce lo sa bene. Vogliamo dare fastidio"

di Mattia Zangari

Antonio Conte non è un allenatore che si accontenta per natura, nel suo DNA è impressa la parola 'vittoria'. Ecco perché nella conferenza stampa odierna, alla vigilia di Napoli-Venezia, ha risposto così al giornalista che gli ha chiesto se firmerebbe per entrare nelle prime quattro della classe: "Mah, a me non piace mai firmare per traguardi minimi, chi mi conosce lo sa benissimo - le parole del tecnico del Napoli -. Ognuno sa altrettanto bene quali sono gli obiettivi e da dove siamo partiti. Non firmerei mai per un traguardo minimo, dobbiamo continuare a fare ciò che stiamo facendo, 38 punti sono tanti considerando la nostra partenza. E' inevitabile che vogliamo confermarci e migliorare, l'unico mezzo per farlo è lavorare. L'obiettivo non è avere rimpianti, dobbiamo uscire dal campo con la sensazione di avere dato tutto". 

A proposito della sfida con i lagunari di domani, Conte parla così delle insidie: "Essendo la fine dell'anno, in pieno periodo di festività, il pericolo è essere ancora lì a festeggiare: questo non lo accetterei per nessun motivo. Il Venezia è penultimo, ma non possiamo pensare di ottenere una vittoria facile. Vedendo le partite che il Venezia ha giocato in casa dell'Inter e della Juve dovremmo quantomeno preoccuparci un po'. In più è una squadra organizzata, con dei concetti". 

Infine, Conte inquadra così la lotta scudetto: "Se è un affare tra noi, l'Inter e l'Atalanta? E' presto, ancora non è finito il girone d'andata, quantomeno è azzardato dirlo. Si possono pensare tante cose, è fuori dubbio. Mancano due partite per chiudere il girone, significa che ci sono ancora 63 punti a disposizione, ero forte in matematica (ride, ndr). E' prestissimo, noi dobbiamo avere l'obiettivo di fare punti e dare fastidio. Stiamo lavorando tanto, vogliamo continuare a crescere. Il livello della Serie A si è alzato, oggi c'è più intensità e un livello tattico che è nettamente migliore rispetto ai campinati esteri. C'è stata una evoluzione a livello di visione, ed è una cosa che si vede nelle Coppe europee. L'Atalanta ha vinto l'Europa League, l'Inter è arrivata in finale di Champions League, la Fiorentina due finali di Conference. Tutti segnali che ci dicono che in Italia c'è stato un miglioramento, questo rende il torneo più difficile. E' sempre stato difficile affrontare una squadra italiana, ma negli ultimi anni siamo cresciuti tanti. Il brand calcio italiano è sempre stato importante nel mondo, un modello da seguire".

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