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Cordoba: "L'Inter è unica. Quando Zanetti mi disse..."

di Fabrizio Romano
Fonte: Inter.it

Alla serata speciale a Sondro, quest'oggi, è intervenuto anche Ivan Ramiro Cordoba: "Il presidente ha raccontato la sua grande, bellissima esperienza a capo dell'Inter, un amore di famiglia. Credo di poter dare un piccolo contributo, per spiegare che cosa è realmente il calcio, raccontando la mia esperienza. Sono diverse le realtà che possono vivere un bambino italiano e, per esempio, un bambino colombiano. Però la passione è uguale, è la stessa. La passione per lo sport non ha confini, è uguale ovunque, ed è questa la base che dà la forza per raggiungere gli obiettivi".

E Cordoba continua: "Da bambino mi allenavo con una squadra che era fortissima, ma io arrivano dalla provincia e non volevano... estranei. Però io continuavo ad allenarmi, a crederci, sino a quando l'allenatore, un giorno, mi disse 'sei troppo basso per fare il difensore centrale'. Una sfida in più. Infatti, un anno dopo, giocavo nell'under 23 della Colombia. Poi, quell'allenatore, mi richiamò e mi rese felice, senza nessuna sete di rivincita. Da quell'esperienza ho sempre cercato di fare più di quello che potevo. E così sono arrivato all'Inter...".

"L'Inter è un club molto generoso, unico per stile, partecipazione, coraggio. Generoso perché fa sentire, ognuno di noi, in una casa, della quale noi dobbiamo avere cura, dobbiamo averne rispetto e portare avanti questa grande casa come una famiglia. Il presidente ci incoraggia sempre ad andare verso questa direzione e gli stessi tifosi, che guardano da fuori, spesso mi dicono 'sposta questo mobile, cambia il frigorifero, metti il divano in salotto', perché anche i tifosi si sentono parte della casa. In tal senso, Zanetti per me, anzi per tutti noi, è un esempio, un punto di riferimento. Era lui a farmi stare tranquillo quando le cose all'Inter non andavano bene. Io, sinceramente, ero un po' incredulo, ma Javier mi ripeteva 'continuiamo a lavorare che il lavoro alla fine paga'. È stato così. All'Inter devi fare bene tutte le partite. Il nostro carattere, fondamentale per le vittorie degli ultimi anni, credo arrivi dalla stagione con Hector Cuper, che ci ha forgiato come gruppo, come insieme, e in quel periodo abbiamo iniziato a comprendere le possibilità che avevamo. Dalla prima stagione di Cuper, che purtroppo è finita con una drammatica sconfitta, è iniziata a nascere l'Inter che ha vinto tutto. Ma abbiamo ancora fame, ve lo garantisco. Io, per esempio, non vedo l'ora di recuperare l'infortunio, anche perché sono sinceramente curioso di lavorare, sul campo, con il nuovo allenatore. Anche il filmato che abbiamo visto tutti insieme pochi minuti fa, il filmato che racconta le grandi vittorie dell'Inter, mi ha dato una carica enorme, ha dato un nuovo impulso alla mia voglia di continuare a vincere, a onorare questa maglia, questa società, questi tifosi. Niente di più... ".

È tantissimo, quello che racconta Cordoba, ma è il colombiano che vuole ringraziare: "L'Inter e il presidente Moratti, per me ogni giorno, in questi dodici anni, è stato un sogno. Non mi vedrei in nessun angolo del mondo del calcio... ".


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