Cordoba: "Lautaro come Milito? Potrebbe diventarlo. Avrei marcato Dzeko meglio di Lukaku"
Come Javier Zanetti, anche Ivan Ramiro Cordoba ha deciso di lanciarsi nel mondo della ristorazione. L'ex difensore dell'Inter ha infatti aperto da qualche giorno ha aperto infatti Mitù - Spirit of Colombia, ristorante colombiano nel cuore del quartiere Porta Venezia di Milano, e ai microfoni di Affaritaliani racconta le sue sensazioni su questa nuova esperienza: "Com'è questa nuova vita? Totalmente diversa, ma appassiona. Vogliamo portare la nostra cucina colombiana in Italia e, attraverso l'Italia, nel mondo. Siamo consapevoli, con umiltà, di andare a giocarci una partita difficilissima perché entriamo nella 'Liga' più importante del mondo. Però sappiamo che possiamo mostrare qualcosa di importante, perché in Colombia c'è tanta diversità nella cucina".
Il discorso si sposta poi sul suo passato all'Inter: "Sono stati 15 anni, il periodo più lungo in cui sono stato in una squadra, anche considerando il percorso fatto nelle giovanili: nel Deportivo Rio Negro avevo militato da 8-9 anni a 16 quando ho iniziato in serie B. Posso essere al Venezia o da qualsiasi altra parte, ma l'Inter rimane dentro di me... I momenti più difficili? I primi cinque anni che non vincevamo. Ma se non fosse stato per quel periodo, in cui avevi la voglia di riscatto, una sorta di 'debito' che avevi con i tifosi, la proprietà e te stesso, non so se avremmo vinto dopo. Noi del gruppo di quei 5 anni cercammo di trasferire quello spirito a chi arrivò con noi dopo. Far capire cosa voleva dire giocare nell'Inter, cosa cercavi stando lì. Il 'non mollare', perché in quel momento sarebbe stato facile. E non era neppure difficile trovare la squadra.. anzi quella che oggi è la più forte al mondo, ossia il Real Madrid. Ma ero così convinto di voler vincere con l'Inter che..."
Rifiutasti il Real Madrid?
"Sì. Ho avuto questa forza di dire 'no, voglio vincere qua'. Questa cosa te la trasmettono i tifosi, la società, tutto ciò che circonda l'Inter".
Più difficile marcare Dzeko o Lukaku?
"Lukaku, perché più esplosivo, secondo me più forte e si muove di più. Non che Dzeko non si muova, ma dà un riferimento più specifico. Non fraintediamoci: stiamo parlando di due campioni, però per come ero fatto io mi sarei trovato più a mio agio marcando un giocatore come Dzeko".
Lautaro Martinez è il Milito dei tuoi tempi?
"Sì, potrebbe esserlo. Non ancora, ma potrebbe esserlo".