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CorSera - Campionato annullato? Danno da 700 mln. E in estate meno soldi per il mercato

di Christian Liotta

Il Corriere della Sera analizza ampiamente quelli che saranno gli impatti sul calcio italiano della tripla emergenza, sanitaria, sportiva ed economica, legata al Coronavirus. C'è una prima buona notizia per i club, che da domani potranno chiedere il rinvio al 30 aprile del pagamento di ritenute e contributi. Poi, si deve capire quando si tornerà in campo per chiudere questa maledetta stagione: "Nessuno crede all’ipotesi di tornare a giocare dal 4 aprile. La Confindustria del pallone spera di farlo all’inizio di maggio: ci sono 9 weekend sino alla fine di giugno e 12 sono le giornate da recuperare, 13 se consideriamo una finestra per le partite saltate del 25° turno. Giocando domenica e mercoledì si può evitare il crac. Per andare oltre il 30 giugno, data di scadenza di contratti, prestiti e impegni con gli sponsor, serve invece un decreto ministeriale. Ma il problema vero è se il Covid 19 non desse tregua e la Federcalcio fosse costretta a annullare la stagione. Il danno sarebbe stimabile tra i 600 e i 700 milioni", si legge sul quotidiano. Una cifra che mette in agitazione i presidenti. 

Ma anche se questo tormentato campionato dovesse arrivare all’epilogo, i danni sarebbero evidenti, con ripercussione anche sul mercato estivo, visto che si prospettano meno soldi da investire e un ribasso degli investimenti stimabile al momento nel 10%. E di conseguenza, anche un crollo delle valutazioni dei giocatori: un Sandro Tonali potrebbe lasciare il Brescia per 40 milioni, e anche il valore del cartellino di Federico Chiesa potrebbe subire un ridimensionamento "a meno che la Fiorentina non inserisca una clausola anti-svalutazione", conclude il Corriere della Sera.


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