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D'Ambrosio in video call: "Zanetti idolo per due motivi. Il 3-2 alla Lazio l'emozione più grande"

di Mattia Zangari

"Ciao ai tifosi nerazzurri, un abbraccio grande. Stiamo vivendo questo periodo di isolamento con il sorriso". Comincia così la video chat di Danilo D'Ambrosio, che direttamente da casa sua risponde alle domande dei tifosi arrivate sui social network: 

Perché il numero 33?
"Il mio numero preferito era il 3, ma all'Inter non era disponibile perché hanno ritirato la maglia del grande Facchetti. Quindi ho aggiunto un altro 3".

Il tuo idolo?
"Per passione e modo di giocare è sicuramente Zanetti". 

Cosa provi quando entri a San Siro?
"Negli ultimi anni la gente si è affezionata di nuovo alla squadra, quindi è un'emozione unica ogni volta che scendi in campo".

Se dovessi creare una squadra di calcio a 5...
"In porta Handanovic, uno dei migliori portieri d'Europa. Poi Cannavaro, Zanetti in difesa, Pirlo e Iniesta a centrocampo e davanti Ronaldo il Fenomeno". 

Come è nato l'amore di Daddo (il figlio ndr) per l'Inter?
"Devo dire grazie a mia moglie per questo, conosce tutti i giocatori".

Quante volte vai dal parrucchiere in un mese?
"Due volte".

Emozione più grande?
"All'Olimpico contro la Lazio quando ci siamo qualificati in Champions".

Quanto ti manca Napoli?
"A me piace il mare, da napoletano: ci andrei sempre. Ma Milano ti offre tutto, escluso il mare, quindi è un buon compromesso".

Il rapporto con Oriali?
"E' la persona che serviva all'Inter, c'è un rapporto diretto. L'ho sempre stimato, l'Inter è stata brava a richiamarlo".

Sei felice che tuo figlio sia appassionato di Inter?
"Sono assolutamente contento, sì". 

Inter-Empoli, il tuo salvataggio: cosa hai provato?
"ll tragitto che ha fatto la palla sulla traversa è stato infinito per me. Quella immagine è impressa nella mia mente, speravo che Caputo invece di calciare avrebbe messo la palla in mezzo perché sapevo che in qualche modo avrei potuto evitare il gol, era una sensazione che avevo. Quando ho visto la palla che andava verso i suoi compagni, ho cercato in tutti i modi di allontanarla, per fortuna o per bravura la traversa mi ha aiutato e abbiamo raggiunto un obiettivo importante".

Piatto milanese preferito?
"Il risotto, lo mangio molto volentieri".

Domanda di Skriniar: quanto ti piace giocare con me?
"Grazie per il video, amico mio. E' bellissimo dividere il campo con lui, è una persona seria, un professionista di tutto rispetto e un grandissimo giocatore che potrà diventare un grande campione. Questo è l’augurio che gli faccio".

Diventerai allenatore?
"Al momento non ci penso, sto cercando di aprire un'attività anche se con questo virus le cose si sono fermate".

 Giocatore più forte contro cui hai giocato? E il compagno?
"Ronaldo e Messi, sono sopra tutti. Il compagno è Zanetti". 

In quale posizioni ti trovi più a tuo agio?
"Conte con i suoi consigli e con il lavoro ti facilita nel mettere in campo quello che provi, noi proviamo tanto in allenamento, quindi per me giocare sia come terzo centrale di difesa che quinto esterno non cambia molto, so bene cosa fare, cambia il modo di interpretare il ruolo ma non ho preferenze".

Come spieghi i tanti gol da calcio d’angolo?
"Più che l’istinto mi guida la determinazione perché quando guardo come si posizionano le squadre avversarie sui calci d’angolo scelgo di attaccare una linea precisa, quindi quando il mio compagno calcia vado sicuro sulla linea che ho deciso e quando arriva la palla al 90% faccio gol".

Gol indimenticabile?
"Quello segnato nel 3-2 alla Lazio, ha dato il là alla rimonta".

Il tuo motto prima di entrare in campo?
"Mi ripeto sempre che devo dare il massimo e che devo uscire dal campo senza nessun tipo di rimpianto”.

Infine nel giorno della festa del papà, un pensiero ai figli, ai quali stare vicino con serenità in questo periodo di difficoltà: "Io e mia moglie cerchiamo di spiegare a nostro figlio maggiore il motivo per cui non sta più andando a scuola, lui fa molte domande, chiedeva perché non poteva giocare con i suoi amici, quindi gli abbiamo spiegato la situazione. Lui conosce la parola Coronavirus, non sa cos’è ma sa che c’è qualcosa che gli impedisce di fare la vita che faceva fino a qualche settimana fa. Noi gli abbiamo detto di stare tranquillo perché tutto tornerà alla normalità, lui tornerà ad andare a scuola, a giocare con i suoi amici e devo dire che è un bambino molto intelligente e riesce a cogliere i messaggi che gli spieghiamo. Un abbraccio virtuale a tutti, un saluto a tutti i papà, anche al mio, con l’augurio di tornare a stringerci più forte di prima". 


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