De Siervo: "Spero riconsiderino la sanzione alla Juve. Covid? Calciatori egoisti"
Luigi De Siervo torna all'attacco della pirateria a danno del calcio italiano in una lunga intervista a La Repubblica. "Ci aspetta il bando per i diritti televisivi più difficile di sempre. Il mercato è complesso, abbiamo registrato la progressiva disaffezione di Mediaset e la scelta di Sky, nell’ultimo triennio, di avere un ruolo più marginale. Ma ciò che preoccupa è che ci troviamo in un sistema in cui manca la certezza del diritto. Con la pirateria, chi ci perde è sicuramente la Serie A: il danno è di circa 1 miliardo ogni tre anni, ma tutto il calcio, anche la Serie B e la Lega Pro, è finanziato con i soldi dei diritti televisivi. C’è soprattutto l’atteggiamento omissivo delle società di telecomunicazione. Abbiamo il triste primato di essere il Paese col tasso di pirateria più alto al mondo. E questo è avvenuto nel silenzio della politica e delle autorità".
Nel corso dell'intervista si parla anche di altre problematiche riguardanti la Serie A. "I problemi hanno origini antiche. Il Covid poi ha creato perdite per 1,2 miliardi nell’indifferenza della politica: ha aiutato tutti ma non ha dato nulla al calcio. In più dobbiamo lamentare l’atteggiamento egoista dei calciatori: non hanno rinunciato praticamente a nulla per aiutare il settore che lautamente li paga". Quanto al caso Juventus, De Siervo ha una posizione precisa. "Il mio disappunto è per il fatto che si sia voluti intervenire in costanza di campionato: questo può essere un elemento di alterazione. Per il resto, parliamo finora di ipotesi di reato e procedimenti aperti: l’auspicio è che questa sanzione per le plusvalenze possa esser riconsiderata perché asimmetrica sia a livello europeo, sia italiano".
L'ad della Lega Serie A si dice "molto preoccupato per la crescita delle "superleghe", ossia Champions e Premier" che "espone i campionati nazionali a un grave pregiudizio perché rischiano di vedere comprimere la loro base di ricavi. Serie A a 18? Improbabile. Almeno adesso".