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Diego Bollito? No, questo è il vero Principe

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta

"Diego Milito è il simbolo di una squadra che non si arrende e che ora vede il terzo posto a «soli» sei punti. Con la doppietta di ieri l’argentino di Bernal è arrivato a 22 reti stagionali, di cui venti in campionato. Se si pensa che nell’anno del triplete i centri in Serie A furono 22, c’è di che rimanere senza parole. Soprattutto considerando che nella prima parte della stagione il Principe sembrava un ranocchio, sbagliando gol già fatti. Poi il cambio di marcia a dicembre, per esplodere definitivamente nel 2012. Con la doppietta di ieri al Siena sono infatti 16 (sulle 25 totali della squadra in campionato) le reti segnate nell’anno solare. Nella stagione di Milito c’è stato davvero di tutto. Lui non si è depresso per un autunno da incubo, si è ingoiato notti insonni dopo le reti «impossibili» fallite contro Atalanta e Lilla, ha lavorato con ancor maggiore meticolosità. E comunque non è tipo da doversi prendere rivincite. «Non ho messaggi da lanciare a nessuno — spiega l’argentino, che ora ha affiancato proprio Di Natale, avversario sabato in Friuli, e bracca addirittura Ibrahimovic per il trono del gol —. Adesso sto bene fisicamente. A prescindere dai gol cerco di lavorare per la squadra». E la squadra non chiede altro che lavorare per lui".

Così Luca Taidelli sulle colonne della Gazzetta. Un elogio sperticato al Principe, che merita tutti gli elogi del caso. E meriterebbe anche le scuse di chi lo definiva 'bollito' solo qualche settimana fa.


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