.

Doppia Curva, Inzaghi agli inqurenti: "Avevamo bisogno dei tifosi". Calhanoglu: "Ho incontrato Ferdico, ma con Bellocco..."

di FcInterNews Redazione

Sia Simone Inzaghi che Hakan Calhanoglu hanno confermato negli interrogatori con gli inquirenti, avvenuti per gli effetti dell'inchiesta Doppia Curva, i propri rapporti con i capi ultrà della Nord. "Sì, ricordo che dopo la telefonata, a tavola ne ho parlato con qualcuno della dirigenza, ero speranzoso del fatto che si sarebbe risolta positivamente la questione, poiché avevo bisogno dell’incitamento dei tifosi per vincere la finale a Istanbul. Ho inviato un messaggio a Marco Ferdico, dicendogli, che il mio l’avevo fatto", dice il tecnico riguardo alle richieste pervenute da parte dell'esponente della Curva, oggi in carcere. 

Questa invece la versione di Calhanoglu, secondo cui nonostante "la società mi avesse informato che non potevo intrattenere rapporti di alcun tipo con i tifosi, io l’ho fatto. Perché io sono una persona aperta, perché sono fatto così. Io ho incontrato Ferdico sette, otto volte, come ho già anticipato, presso il bar Don o presso il ristorante Zenzero per un aperitivo. Lui di solito veniva da solo, ma qualche volta è venuto con il padre, e una volta si è presentato con un ragazzo molto basso di statura, è la stessa persona che è sugli articoli di giornale, in quanto è la persona che è stata uccisa. Antonio Bellocco, preciso che ho memorizzato il suo nome dopo aver saputo dell’omicidio, ricordo che a uno di questi incontri è venuto anche un altro ragazzo, che loro chiamavano Ciak. I contatti li tenevo principalmente con Marco".

Il regista turco nega invece di avere rapporti con Bellocco. "Non avevo rapporti, ma è capitato che quando Marco mi videochiamava ci fosse anche lui e spostava il cellulare inquadrando Bellocco e facendo vedere che lui era in compagnia di Bellocco. In quelle occasioni avveniva soltanto uno scambio di saluti e mi incitava al buon rendimento delle mie prestazioni sportive". Sempre Calhanoglu sottolinea poi che "il mio rapporto con Ferdico è continuato, ci scambiavamo spesso messaggi, mi ha chiesto delle maglie, lui mi diceva che le voleva dare ai bambini dell’ospedale. Le maglie che ho dato a Ferdico erano sia mie sia di altri miei compagni di squadra".


Altre notizie