GdS - Brand, Asia e Africa nel mirino. Lo stadio...
Fonte: Gazzetta dello Sport
Come noto, è il rilancio del marchio Inter la vera sfida per Erick Thohir, che vuole incrementare i profitti del club passando direttamente attraverso lo sviluppo del brand. Un'impresa possibile grazie alle conoscenze internazionali del tycoon e alle capacità di business-man che tutti gli riconoscono. "Moratti, che all’inizio avrebbe preferito un partner tifoso, oltre che per l’entusiasmo mostrato dalla controparte, ha scelto Thohir perché ci vedeva l’ideale testa di ponte per invadere il mercato asiatico - si legge sulla Gazzetta dello Sport -. Un mercato in espansione, dove l’Inter conta 25 milioni di simpatizzanti nella stessa Indonesia e 35 milioni in Cina. Paesi in cui il club ha appeal anche maggiore di Juve e Milan grazie alla vocazione da sempre internazionale e al fatto che alcuni fuoriclasse tipo Ronaldo e Baggio vestissero il nerazzurro negli anni in cui la Serie A là andava per la maggiore anche negli ascolti tv. Migliorare attraverso partner locali l’immagine dell’Inter e quindi il merchandising in Oriente - dove peraltro, a parte l’India con il cricket, non esiste un vero sport nazionale e il calcio può fare sfracelli - è la prima missione". Ma non solo Asia. "Visto che in Sudamerica il movimento è più consolidato e la gente è legata alle squadre del posto e che negli Usa i quattro grandi sport professionistici la fanno da padrone, l’altro continente da esplorare in un progetto a medio-lungo termine è quello africano. E in quest’ottica può diventare centrale anche come fattore di penetrazione il ruolo di Inter Campus, il progetto voluto anni fa da Moratti e che Thohir lascerà in gestione alla famiglia". In tutto ciò, sorge la questione del nuovo stadio da costruire. La Gazzetta conferma: "Thohir nei giorni scorsi ha visto e apprezzato il progetto per il nuovo impianto. Che però comporterebbe un investimento di circa 300 milioni. Servirà tempo per valutare bene se ne vale la pena, senza dimenticare che San Siro sarà oggetto di lifting in vista della finale Champions del 2016 e che c’è sempre in ballo il progetto per la riqualificazione dell’area trotto, contigua al Meazza". Insomma, prima il brand, poi lo stadio.