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GdS - È di nuovo l'Inter di Icardi: con lui e Radja la squadra fa più paura

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

"Cinquantatre giorni dall’ultima partita (9 febbraio, a Parma). Sessantadue giorni dall’ultimo gol nerazzurro (31 gennaio, rigore alla Lazio in Coppa Italia). Centonove giorni dall’ultima rete in Serie A (15 dicembre, rigore con scavetto all’Udinese). Mauro Icardi è tornato e per chi ama i numeri il terno secco sulla ruota di Milano (se si potesse) potrebbe anche valere una puntata. Perché il suo rientro cambia e cambierà lo sprint Champions dell’Inter". Questa la sottolineatura della Gazzetta dello Sport il giorno dopo il perentorio 4-0 nerazzurro di Marassi. 

L'ex capitano è tornato e ha rimesso le cose a posto, almeno per adesso. Almeno - sperano i tifosi nerazzurri - fino a giugno. Poi si vedrà. Un palo clamoroso, un rigore più rosso procurati, il gol dal dischetto e l'assist per Perisic: repertorio totale. "Dalla fascia tolta alla notte di Genova sembra passata una vita - evidenzia la rosea -. In mezzo è successo tutto e di tutto. Ora Mauro è di nuovo uno da Inter, anche senza i gradi. Con Mauro e con Nainggolan, c’è poco da dire, la squadra di Spalletti fa molta più paura. I due si intendono e Radja è l’uomo che serve di più Mauro e che alla fine dice: «In campo dobbiamo tutti darci una mano, le cose accadute fuori sono fatti di spogliatoio, cose nostre. Ma in campo lottiamo tutti per lo stesso obiettivo. Mauro ha numeri importanti, non devo ricordarli certo io». Radja è anche il primo che va a festeggiare Icardi, dopo il rigore del 2-0 che pesa come un macigno: 123 gol nerazzurri come Bobo Vieri, Mauro è l’ottavo bomber di sempre del club dietro István Etienne Nyers (133), l’attaccante ungherese che fece grande l’Inter negli Anni 50. Un’esultanza sobria, niente mani alle orecchie come ai bei tempi, ma quello che succede dopo conta tantissimo: perché tutti i compagni chiudono Mauro in un abbraccio che sa di patto, di riammissione nel gruppo. La Curva sceglie di non esultare. Marotta applaude in tribuna, Spalletti gli dà il cinque quando torna in panchina. Sì, è di nuovo l’Inter di Maurito".

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