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GdS - Podolski, c'è una frenata. Però l'affare...

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Frenata per Lukas Podolski. Niente che possa compromettere la buona riuscita dell'affare, ma certamente la trattativa non si è rivelata così semplice come qualcuno l'aveva descritta (addirittura si parlava del tedesco già in campo a Torino). Per Prinz Poldi in nerazzurro, insomma, Mancini dovrà sudare e non poco. Il motivo? Il solito: economico. A quanto pare, infatti, la richiesta di Wenger per lasciar partire il suo attaccante è troppo esosa per il budget di Ausilio. "Capito che l’Inter vuole a tutti i costi il 29enne di Gliwice, l’Arsenal ieri ha fatto sapere ai nerazzurri di volere un ricco gettone per lasciar partire in prestito Poldi - conferma la Gazzetta dello Sport -. Inevitabile dunque lo stallo, dopo che il d.t. Ausilio aveva trovato l’accordo con il giocatore sulla base del prestito secco e un ingaggio di 1,7 milioni scarsi per la seconda metà della stagione. Una cifra in linea con gli emolumenti percepiti da Podolski coi Gunners. Il contratto, in scadenza nel 2016, prevede infatti 100mila sterline lorde a settimana, che significa 6,3 milioni di euro. Quindi la metà al netto delle tasse. Wenger ormai si era convinto a lasciar partire l’attaccante tedesco, tanto che la data buona per l’arrivo di Podolski in nerazzurro sembrava il 2 gennaio, giorno dopo la sfida di campionato contro il Southampton. E non a caso all’Inter erano pronti a far scattare a brevissimo le consuete visite mediche. Ora Ausilio, che non vuole pagare i 2 milioni chiesti dai londinesi, tornerà a trattare facendo presente che cedendo in prestito Podolski l’Arsenal si libererebbe di un ingaggio pesante e di un giocatore che al momento è in rotta evidente con l’allenatore. In questi casi conta comunque molto la volontà dell’atleta, entusiasta di finire al centro del progetto nerazzurro. Ecco perché salvo sorprese alla fine l’affare si farà". Sul tedesco ci sarebbe anche l'interessamento del Galatasaray, ma Podolski ha già scelto l'Inter. Ora resta il nodo economico.


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