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Gosens: "Con l'Atalanta ho realizzato due sogni. Ma con l'Inter ho la possibilità di vincere titoli"

di Christian Liotta

Nuova intervista per Robin Gosens, che questa volta parla al magazine tedesco 11Freunde consegnando un messaggio di saluto e di ringraziamento all'Atalanta, club che lo ha lanciato sul palcoscenico internazionale: "Com'è lasciare un club a cui devi tutto, dove hai trovato amici di una vita e i cui tifosi ti amano? Beh, è ​​incredibilmente difficile! L'Atalanta mi prese quattro anni e mezzo fa come un ragazzo sconosciuto dall'Eredivisie olandese perché vedevano qualcosa in me. Mi hanno dato la possibilità di mettermi alla prova in uno dei migliori campionati del mondo. Anche se nei primi due anni giocavo nel garbage time, Gian Piero Gasperini ha continuato a darmi fiducia, ha continuato a schierarmi e mi ha permesso di crescere in modo tale che ora sono un giocatore di Serie A esperti. Grazie all'Atalanta ho realizzato due sogni che sembravano utopia solo cinque anni fa: poter giocare in Champions League e indossare la maglia della Nazionale.  A Bergamo i tifosi mi hanno mostrato un apprezzamento che non avevo mai provato prima. E siccome sono diventato un vero uomo in questa meravigliosa città, è giusto che anche mio figlio sia nato a Bergamo".

Gosens, però, ribadisce che all'offerta dei nerazzurri di Milano era impossibile dire no: "Nonostante questi forti sentimenti per il club e per la città, mi è stato subito razionalmente chiaro che il passaggio all'Inter fosse per me il passo giusto al momento giusto. Cresco al meglio come calciatore quando devo affrontare sfide e devo superare le resistenze, ed è stato così per tutta la mia carriera. Ma bisogna vedere anche come si sviluppano certe routine nel corso della tua carriera. E più stavo a Bergamo, meglio mi sentivo. In partita ho continuato a fare di tutto per l'Atalanta. Ma in allenamento, una certa sciatteria si è insinuata qua e là perché ero nella mia comfort zone e non poteva succedermi nulla. E non è così che si cresce. All'Inter, invece, affronterò delle resistenze e mi ci vorrà molto per esibirmi davanti a 80mila spettatori a San Siro. Dovrò lottare sul campo in ogni allenamento e in ogni partita per poter recuperare i miei tempi, entrare a far parte a pieno titolo della squadra ed essere accettato dai tifosi. Non posso riposare, non posso permettermi di sbagliare, e questo inevitabilmente mi porterà a continuare a crescere come giocatore. Questa è esattamente la sfida di cui avevo bisogno, ed è per questo che è il momento giusto per fare il cambiamento. Certo, posso capire che i tifosi dell'Atalanta siano totalmente arrabbiati e frustrati perché un altro giocatore importante ha lasciato il proprio club per un rivale storico. Mi fa ancora male all'anima ricevere mail di odio dove mi accusano di non aver avuto cuore e aver tradito il club a cui devo tutto. Tuttavia, spero che ogni fan possa capire la mia scelta. Perché alla fine sono un atleta che vuole ottenere il massimo dalla sua carriera, e questo include vincere più titoli possibili. L'Inter mi dà la possibilità e io la voglio assolutamente cogliere".

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