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GdS - Inchiesta ultras: Inter e Milan davanti alla Procura. Da evitare il "procedimento di prevenzione"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Inter e Milan restano "parti lese" nell'inchiesta ultras, ma la Procura di Milano vuole assicurarsi che d'ora in poi le misure per evitare di subire ancora il potere di ricatto da parte di ultras al servizio della malavita siano efficaci. Anche perché - come sottolinea la Gazzetta dello Sport - l’assenza di denunce da parte delle due società ha comunque stupito i magistrati che, nel frattempo, hanno mostrato la pressione continua e a tratti violenta dei capi ultrà.

Gli avvocati dell’Inter e del Milan hanno già fatto tappa negli uffici del procuratore capo Marcello Viola, l’uomo che per primo ha parlato di "criticità" nel modello di gestione del rapporto dei club col tifo organizzato: bisognerà scongiurare il "procedimento di prevenzione" che verrebbe promosso in presenza di una contestuale richiesta di amministrazione giudiziaria, qualcosa di mai visto nel calcio. E vuole vederci chiaro anche la Commissione parlamentare Antimafia, che ha deciso di acquisire gli atti dell’indagine: quando analizzerà il plico nei prossimi giorni valuterà eventuali audizioni. E anche nella Procura milanese il clima inizia a farsi teso. Per uno dei pm della Dda che ha condotto l’indagine, Paolo Storari, è stata infatti richiesta la scorta. Lo scenario è chiaro: Inter e Milan dovranno muoversi dentro ai rigidi paletti del decreto 231 del 2001 che disciplina gli illeciti amministrativi.

Intanto continuano gli interrogatori degli ultrà arrestati: Marco Ferdico, leader della Curva Nord interista, e Luca Lucci, capo della Curva Sud milanista, hanno deciso di non parlare. Come ricostruito dall'indagine, tra le curve si era creata una salda alleanza per spartirsi guadagni illeciti grazie all'avvicinamento di esponenti della criminalità organizzata calabrese su entrambi i fronti.


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