GdS - L'Inter di Chivu ha ancora qualcosa di inzaghiano, ma non prenderebbe cinque gol dal Psg
"Senza esaltare, ma con metodo, l’Inter si riaffaccia nell’alta classifica". Così la Gazzetta dello Sport apre il suo commento post Cagliari-Inter di ieri sera vinto dalla squadra di Cristian Chivu che inanella la seconda vittoria di fila in campionato. A Cagliari, hanno deciso Lautaro Martinez e Pio Esposito, al primo gol in Serie A, rete che "libera il ragazzo dall’ossessione e dall’ansia del passo d’avvio". Dopo la prova dei vice campioni d'Italia all'Unipol Domus, la Gazza esprime il suo giudizio.
"Chivu deve lavorare su questa linea rossa, eliminare una certa incompiutezza" a proposito del fatto che i nerazzurri impiegano ancora troppo tempo prima di chiudere le gare, un "probabile prezzo da pagare per la transizione dal vecchio allenatore al nuovo. L’Inter è in movimento. Qualcosa di Simone Inzaghi è rimasto, per esempio lo 0-1 è nato da un cross di Bastoni, una traccia inzaghiana, o i cambi quasi immediati dei giocatori ammoniti, ieri Carlos Augusto e Barella. Qualcosa di nuovo si intravvede, l’aggressione dell’avversario e la ricerca della verticalità. Resta da stabilire a quale punto del guado Chivu sia giunto e quale sia la destinazione" si legge sul quotidiano milanese che poi aggiunge: "Risultato al sicuro, però la prestazione ha confermato come il nuovo format dell’Inter sia ancora da definire bene. Contro lo Slavia Praga, martedì in Champions, e la Cremonese, sabato, avversari più che abbordabili, serviranno altre due vittorie, per accrescere l’autostima e per scrollarsi di dosso la nostalgia del passato. Anche perché quest’Inter a cattiveria aumentata non prenderebbe cinque gol dal Psg".