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GdS - Lukaku bacia più volte la maglia, Hakimi ed Eriksen senza certezze: il futuro passa da Conte

di Mattia Zangari

In mezzo al tripudio di San Siro, dove ieri l'Inter è stata incoronata ufficialmente campione d'Italia 2020-21, è spiccato il comportamento di Romelu Lukaku. Prima visibilmente commosso per aver mantenuto la promessa fatta al nonno di vincere qualcosa di importante come giocatore, poi teatrale di fronte alle migliaia di tifosi fuori dallo stadio di fronte ai quali, dalla Torre 4, ha impugnato la maglia nerazzurra e l’ha baciata più volte. Un messaggio chiarissimo relativamente alle suo volontà future. Come sembravano inequivocabili quelle di Hakimi che, una volta sostituito, ha indicato in favore di telecamera prima il logo interista e poi l’erba. Sembrava il più classico dei "io resto qui", ma poi il giocatore marocchino ha fatto spiegato il gesto in tv: "Voleva dire che i campioni d’Italia siamo noi. Qui all’Inter sono molto contento, ma non so cosa accadrà l’anno prossimo". Infine, in mezzo ai mille festeggiamenti, pure Christian Eriksen non ha dato certezze sul domani: "Ora voglio solo pensare a festeggiare in campo, poi vedremo il futuro. L’obiettivo è vincere un altro scudetto. La mia carriera non è così lunga, anche un anno è già tanto...", ha scherzato il centrocampista danese. "Di certo - fa notare la Gazzetta dello Sport - tutto o quasi passerà dalla decisione di Conte, attesa come il giudizio universale: finita la festa e asciugate le ultime lacrime di gioia, il cerino resta solo tra le mani del tecnico". 

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