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GdS - San Siro perde la finale di Champions e non solo: Inter e Milan salutano. Adesso...

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Continua la maratona di Inter e Milan per la costruzione di un nuovo stadio. Come scrive anche oggi la Gazzetta dello Sport, la strada che condurrà i due club milanesi a veder fiorire l'impianto di proprietà è "sempre più complessa da gestire e da mandare in porto".

L’ultimo nodo non è soltanto un nodo: secondo la rosea, è un’altra doccia gelata sul futuro di San Siro. I tanti dubbi sul tema ha costretto la Uefa a cancellare la finale Champions 2027 inizialmente prevista nello stadio milanese. La certezza, tra tanti nodi, è infatti quella di un Meazza non ristrutturato e, quindi, non adeguato per giocare a calcio. Inter e Milan sono state molto chiare su questo punto: no al progetto di WeBuild. Ora c'è da capire il "quando" verrà detto il definitivo addio al vetusto San Siro: se l’ipotesi di costruire un nuovo impianto accanto a quello attuale, che Milan e Inter stanno prendendo in considerazione, diventasse la strada maestra, i tempi di certo si dilaterebbero parecchio tra nuovo progetto e trafila burocratica, senza considerare le proteste feroci di parte dei residenti, con relativi referendum. 

Si torna, di fatto, al 2019. Con costi che potrebbero essere simili: circa 1,2 miliardi per l’intera pratica, di cui 6-700 milioni per lo stadio. Quali sono i prossimi passi? Il più importante - spiega la Gazzetta - è la valutazione dell’Agenzia delle Entrate che fisserà il valore dell’area. E’ il passaggio che tutti attendono con fibrillazione, perché è poi la medesima cifra che Palazzo Marino proporrà ai club: non sono previsti sconti, trattandosi di un ente pubblico. A seguire, Milan e Inter incontrerebbero la Sovrintendenza per chiarire i dubbi sui vincoli del Meazza (a cui comunque andrà messa mano). Ma è la valutazione dell’Agenzia delle Entrate il fattore dirimente: la sensazione è che i club non siano molto propensi (eufemismo) a mettere mano al portafogli, ma si attendono comunque risposte precise dal Comune su tempistiche e costi. Restano quindi in piedi le idee Rozzano e San Donato.


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