Repubblica - Decreto Crescita, possibile mano per l'Inter dal Mef. Sponsor dalla Cina, rush finale
Il pressing portato avanti con le istituzioni dai vertici del calcio italiano avrebbe avuto un effetto importante: secondo quanto riferito da La Repubblica, il Ministero delle Finanze non condivide affatto la circolare dell’Agenzia delle Entrate sulla cancellazione del regime agevolato previsto dal decreto crescita, sconto fiscale definito inapplicabile perché manca il dpcm attuativo. Oggi, inoltre, è attesa la firma sul credito d’imposta per le sponsorizzazioni alle società sportive. Secondo il quotidiano, a tirare un sospiro di sollievo, fra i grandi club, ci sarebbe certamente l’Inter, che grazie alla tassazione ridotta per Lukaku, Eriksen, Vidal, Conte e gli altri, risparmierebbe oltre 23 milioni.
"Vincere lo scudetto anche con l’austerity è comunque la parola d’ordine ribadita dal presidente Steven Zhang ieri pomeriggio", aggiunge La Repubblica parlando di quanto avvenuto ieri alla Pinetina. "I tagli degli ingaggi sono al momento prioritari: Nainggolan è finito al Cagliari in prestito. Se Christian Eriksen andrà al Psg, non è detto che venga sostituito. Per il solo Andrea Pinamonti può arrivare un rimpiazzo, ma non di primo piano. In Cina il governo ha deciso una stretta alle spese per il calcio, con il tetto agli ingaggi nel campionato locale e il divieto per le aziende di associare il proprio nome ai club cinesi: Suning, proprietaria dell’Inter, deve decidere che cosa fare dello Jiangsu, fresco di conquista del titolo in finale col Guangzhou Evergrande. A proposito di Evergrande, colosso immobiliare con nuovi investimenti nell’auto elettrica di lusso, sono giorni cruciali per valutare la possibile sponsorizzazione di maglia all’Inter (al posto di Pirelli) col nome Hengchi, la macchina che il gruppo lancerà nel 2021".