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Inter-Empoli, triplice fischio - Dalla festa al tormento: serata buia, non solo per colpa di Skriniar

di Christian Liotta

Da Tommaso Rocchi a Tommaso Baldanzi: le due ultime vittorie dell'Empoli a San Siro contro l'Inter, arrivate a 19 anni di distanza, hanno in tutti i sensi un denominatore comune. Il ragazzo del 2003, altro prodotto del fulgido vivaio biancoazzurro, entra e dopo nemmeno 120 secondi decide la partita con una staffilata da appena dentro area sulla quale André Onana non appare esente da colpe. Baldanzi che meglio non può esemplificare la baldanza di un Empoli venuto a giocarsela a San Siro con tutta la serenità del caso, e arrivando anche a meritare nella sostanza il successo per la gioia legittima della delegazione biancoazzurra presente sulle tribune del Meazza.

 Una partita segnata in negativo anche da Milan Skriniar, che non ripaga il calore dello stadio facendosi espellere dopo nemmeno un tempo di gioco, mentre da Genova il suo agente Roberto Sistici annunciava l'intenzione di non rinnovare il contratto in scadenza a giugno. Avrebbe dovuto essere una serata di celebrazioni, diventa quella del pugno di mosche in mano per la truppa nerazzurra: poco mordente, poche idee, nemmeno l'ingresso in campo di Edin Dzeko e Romelu Lukaku frutta qualcosa. Robin Gosens è l'unico che sembra provarci davvero, ma l'Inter, passata la sbornia di Riyadh, finisce nel tormento di una serata da dimenticare e di un obiettivo che appare ormai definitivamente sfumato. 


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