Inter-Udinese, Up&Down - Berenbruch in crescita, a destra i nerazzurri non decollano
Prestazione sotto tono per l'Inter di Andrea Zanchetta contro l'Udinese, che porta a casa un meritato 1-1 al termine di una partita combattuta e, soprattutto nella ripresa, con molti spunti di cronaca. I nerazzurri non mettono sul rettangolo di gioco la solita qualità e intensità, permettendo agli ospiti di difendersi con ordine e di ripartire, nel secondo tempo, con una certa pericolosità. A seguire gli Up & Down del match tra le fila dell'Inter, in cui si fa fatica a trovare un vero protagonista in positivo.
UP
MATTIA ZANCHETTA - Presenza più tattica che tecnica, sa sempre dove posizionarsi e sui secondi palloni è il primo ad arrivare per mantenere alto il baricentro della squadra. Forse gli manca qualcosa nella fase offensiva, lui che ama cercare e trovare spazi più avanti, ma nel complesso tra i colleghi di reparto è colui che mostra maggiore personalità.
MATTEO MOTTA - Ennesima prestazione con la quinta ingranata, non soffrendo molto in difesa a causa delle basse aspettative offensive bianconere, si fa trovare con continuità in appoggio a sinistra e mette dentro diversi palloni potenzialmente pericolosi. Quando si mette in proprio costringe, in apertura di ripresa, Cassin alla deviazione e sfiora la rete dopo la traversa di El Mhaboubi.
THOMAS BERENBRUCH - Ci ha abituati a prestazioni ben più esaltanti, ma considerando una condizione ancora da trovare non demerita, anzi. Tra i compagni di squadra è quello che ci prova con maggiore convinzione e soprattutto quel tracciante nella ripresa sullo 0-0 meritava miglior sorte. Esce quando l'autonomia non gli permette più di essere lucido.
DOWN
GABRIELE RE CECCONI - Il cartellino giallo rimediato nel primo tempo, dopo appena una ventina di minuti, di certo non gli ha trasmesso serenità soprattutto negli interventi più energici. Allora agisce come se camminasse sulle uova, evitando ogni rischio anche a costo di 'seguire' gli avversari o metterla prudentemente in fallo laterale, soprattutto quando sfida in uno contro uno il rapido Bonin. Più a suo agio nelle situazioni di caos dentro la propria area di rigore.
TOMMASO DELLA MORA - Se a sinistra Motta spinge senza soluzione di continuità e il gioco della squadra lo premia, a destra i nerazzurri fanno più fatica perché oltre a un De Pieri non particolarmente ispirato, anche lui ci mette del suo con una prestazione troppo timida per essere incisiva. Poca presenza nella metà campo avversaria.
GIACOMO DE PIERI - Come Della Mora, se a destra l'Inter non sa rendersi pericolosa come al solito è perché il suo giocatore più creativo non è in serata di vena. Certo, non fa mancare alcuni spunti interessanti (buon tentativo all'inizio della partita e cross per la traversa di El Mahboubi), però è distante anni luce dal peperino che sconquassa le difese avversarie saltando chiunque e facendo partire traiettorie mancine difficili da leggere. Senza il suo abituale apporto è più dura.