.

Joao Mario: "Zidane modello, 4-3-3 schema preferito. La Liga un sogno, vorrei giocarci"

di Stefano Bertocchi

Intervenuto in Q&A su Instagram, Joao Mario risponde alle domande dei tifosi partendo dalla vittoria dell’Europeo co il Portogallo: “Come giocatore e come portoghese, vincere questo titolo è stato incredibile. Ho sentito la Nazionale sempre di più. È un onore che durerà una vita e credo di essere parte della storia del Portogallo per questo meritato premio”. 

Qual è stata la prima cosa che hai fatto quando sei stato convocato per la prima volta?
“Ho telefonato mia madre e mio fratello Wilson perché era un qualcosa che sognavo, che ho sempre voluto e la prima cosa è stata chiamarli. Si sono emozionati tanto perché è stato un momento davvero speciale”.

Qual è il giocatore che ti ha ispirato di più? E perché?
“Il primo è stato Zidane per la sua posizione. Era molto elegante in campo e mi ha ispirato molto. Il secondo Cristiano Ronaldo perché quando sono arrivato allo Sporting Lisbona, l’anno in cui lui è andato al Manchester United, è stato un esempio per tutti i più giovani che volevano seguirlo. È stato una grande ispirazione per me come giovane atleta”. 

Qual è il tuo modulo preferito?
“Mi piace il 4-3-3 perché quando giocavo nelle giovanili era la tattica più usata. È lo schema che dove mi trovo più a mio agio e la posizione di centrocampista centrale è quella dove penso di poter giocare meglio a calcio. Questo è il motivo per cui ho scelto il 4-3-3, anche perché ci ho lavorato molto nelle giovanili ed è lo schema che mi piace di più”.

In quale partita ti sei divertito di più?
“La finale dell’Europeo è stata una partita speciale, è durata 120’ in una sfida tra due delle principali nazionali del calcio. Senza dubbio, dico la finale dell’Europeo: è la partita in cui mi sono divertito di più”.

Qual è stato il momento della partita in cui hai pensato “vinceremo la finale”?
“Ad essere onesto, ricordo l’ultimo rinvio di Rui Patrico ed è il momento in cui ho capito che avevamo vinto, che il Portogallo aveva vinto l’Europeo, ma fino alla fine è stata veramente dura. É stata una gara difficile ed emozionante e dopo il gol di Eder c’è stato un gran boato che poteva condizionare la Francia”.

Che campionato vorresti provare? E perché?
“A parte quelli in cui ho giocato, credo che la Liga spagnola sarebbe perfetta per il mio stile e sono sicuro che mi divertirei molto in un campionato dove si gioca un buon calcio. Forse è un sogno che ancora non è realtà”.

Qual è la caratteristica in cui dovresti migliorare?
“Giorno dopo giorno provo a migliorare la finalizzazione, è molto importante nel calcio moderno. Ci vuole duro lavoro, lo so, ma proverò a migliorare poco a poco e ora ci sto mettendo grande attenzione. Negli ultimi anni mi son sentito sempre più in fiducia”.

Com’è allenarsi con Cristiano Ronaldo? Cos’ha di speciale?
“Quando tu ti alleni con lui, capisci perché sia a quel livello. Le sue prestazioni, il suo allenamento, la sua attenzione al cibo e la sua mentalità fanno la differenza”.


Altre notizie