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Joel Obi raccontato da Vincenzo Esposito

di Daniele Alfieri
Fonte: sky.it

Vincenzo Esposito, ex tecnico della 'primavera' nerazzurra, descrive i momenti passati in nerazzurro, quando ancora allenava Joel Obi e Davide Santon, i due giovani nerazzurri, entrambi 19enni, che stanno però attraversando periodi differenti della loro vicenda calcistica. In rampa di lancio il nigeriano, pare aver conquistato la stima e la fiducia di Benitez, che dopo Lecce molto probabilmente punterà sempre sul suo ingresso in campo dal primo minuto anche per il derby;  il ragazzo di Portomaggiore, invece, nonostante gli auspici di due anni fa dovuti alle brillanti prestazioni con Mourinho in panchina, che lo scelse addirittura per marcare Cristiano Ronaldo, deve ancora conquistare il nuovo allenatore dell'Inter, che quasi sicuramente gli preferirà Cordoba come terzino destro in sostituzione dell'infortunato Maicon.

Esposito, che nel suo periodo a Milano ha vinto un campionato 'primavera' e un torneo di Viareggio, li ha visti crescere entrambi nelle giovanili dell'Inter e sa quanto i due talenti nerazzurri possano essere importanti in chiave presente e futura: "Obi è un giocatore esplosivo, tecnico - ha commentato a Sky l'allenatore da poco esonerato dal Ravenna - . Lo impiegavo spesso come esterno di centrocampo, ma può fare la mezz'ala nel 4-3-3. Ha grandi margini di miglioramento. Ad esempio deve trovare continuità fisica e di rendimento. Quando gioca nei due davanti alla difesa è chiaro che fatichi un po' di più, perché può esprimere di meno la sua esuberanza fisica. In quella posizione è un po' adattato". Non esiste il rischio che il ragazzo possa pagare l'emozione di un grande palcoscenico come quello del derby di Milano? "La tensione dell'esordio ormai l'ha superata, non tremerà. E poi Joel è un ragazzo tranquillo, che parla poco. Non è fuori dalle righe come altri suoi coetanei. Chi mi ricorda come giocatore? Difficile dirlo. Ha solo 19 anni, deve ancora completarsi".

Come si spiega invece Esposito la 'parabola' di Santon, da pupillo di Mourinho alla panchina con Benitez, nonostante l'assenza di Maicon? "Davide ha vissuto un periodo troppo importante, è stato tutto troppo grande per lui. Deve ritrovare il regime mentale adatto per tornare sui suoi livelli. Anche la questione del ruolo, prima a sinistra, poi a destra, ha contribuito a fargli perdere le certezze. Deve perciò lavorare con continuità per ritrovare la spensieratezza che gli aveva dato la forza giusta per esprimersi al meglio".


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