Klinsmann: "Inter nel cuore. La Juve avanti mi dà fastidio"
Alla vigilia del match tra le leggende di Tottenham e Inter, che lo vedrà nei panni del doppio ex (giocherà un tempo per parte), Jürgen Klinsmann parla a tutto tondo ai microfoni del Corriere della Sera. Aprendo con una battuta sul destino di San Siro e sull'idea dell'impianto nuovo: "È bella l’idea di farlo nello stesso posto, con il vecchio stadio deve rimanere un legame, un collegamento emozionale. Il mondo però va avanti, una volta lo stadio serviva per giocare la partita, oggi deve poter accogliere le famiglie, avere ristoranti, negozi. C’è un prima e un dopo i 90 minuti, che i club vogliono sfruttare. A Berlino, tra due anni, ci sarà un nuovo stadio di calcio accanto all’Olimpico. Mi spiace per San Siro, mi spiace molto, ma bisogna attrezzarsi per il futuro".
Come mai Klinsmann ha deciso di partecipare a questa partita? "Perché è bello rivedere gli amici, i tifosi. Le tre stagioni all’Inter mi sono rimaste nel cuore, come l’Italia e infatti sono tornato per giocare con la Sampdoria. Da voi ho trovato tante persone speciali e ancora adesso, dopo 20 anni, i legami sono forti. Quando ho lasciato Stoccarda per Milano mi si è aperto un mondo". In Serie A, intanto, comanda sempre la Juve. È troppo forte tecnicamente o si vede all’orizzonte chi può interromperne il dominio? "Da interista devo dire che la Juve così distante dalle altre un po’ mi dà fastidio. Ma loro non vincono solo perché hanno giocatori più forti. La Juve ha una cultura vincente, ha continuità, consistenza, non butta mai via nulla, vince e ha sempre fame. Per batterla bisogna avere più fame di lei, e questo è importante almeno quanto la qualità tecnica". Una battuta anche sull'idea della Champions nel fine settimana: "Il calcio è delle società, e le società pensano ai loro interessi. I campionati nazionali però sono fondamentali. sono il cuore: la passione e l’amore della gente per il gioco nasce lì".
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