La tesi di Leonardo sul '4-2-fantasia'
Fonte: Corriere dello Sport
27 pagine, scritte tutte di proprio pugno. La tesi di Leonardo, dal titolo ‘Sistema di gioco e giocatori: chi determina, chi è determinato, 4-2-e… fantasia’, rispecchia in toto il suo mondo calcistico che si basa sui concetti ‘Tutto per l’emozione’ e ‘La vita è straordinaria', uno slogan che fa parte della sua filosofia di vita, fatta di sorrisi e del fatto di riuscire a vedere 'Il bicchiere sempre mezzo pieno'.
All’inizio c’è il dialogo. Attraverso il dialogo si conoscono gli uomini, che gli hanno lasciato emozioni particolari in eredità. Tutte le persone, lo staff che ha lavorato al suo fianco a Milanello, la dirigenza, lo hanno fatto crescere molto sia professionalmente che umanamente. Gli stessi giocatori, con cui era compagno, o ha avuto rapporti da dirigente, lo hanno aiutato moltissimo a calarsi nella parte dell’allenatore.
Si passa ai discorsi tecnici. Leo cominciò con un rombo. All’inizio voleva un 4-3-3, ma poi passò al 4-4-2 a rombo e poi al modulo in linea. Si accorse che la squadra era sbilanciata. Poi fu 4-3-3 e ‘Modulo fantasia’ e da lì parti la rincorsa milanista, con Seedorf e Pirlo pronti a innescare le punte. Il tecnico nerazzurro dice di aver trovato l’equilibrio sfruttando la qualità e andando incontro alla sua idea di calcio.
La tesi tocca il capitolo della sua idea di calcio. La squadra deve avere una sua identità, deve avere la voglia di attaccare, sempre, senza paura dell’avversario. Il calciatore è la somma di fattori fisici, etici, psicologici e tattici. Ci vuole equilibrio, razionalità ed elasticità. Il tecnico deve avere il supporto della società. E’ importante avere persone sempre vicine alla squadra. Avere anche le strutture adatte e all’avanguardia. Prima del ritiro estivo, Leo, ha analizzato tutto con cura, dai campi alle palestre. E poi ha avuto colloqui con tutte le persone della sua 'azienda', come i collaboratori, i medici e i fisioterapisti ma anche i cuochi e i giardinieri, tutti pezzi imprescindibili di un puzzle. Se ne si perde uno, è impossibile completare al meglio il lavoro. Risulterà sempre incompleto.
In conclusione, Leonardo afferma che ‘Un giocatore determina il sistema di gioco. Il tutto parte dai singoli’. Bisogna dare al singolo un’importanza. Quando questo si sentirà parte del progetto tattico, renderà al meglio per la squadra, perché si trova nelle condizioni di farlo al meglio. L’importante è sempre trovare un punto di equilibrio tra uomini e sistemi di gioco, per creare la miscela giusta che porta alla vittoria.