Lippi: "Addio di Capello a Suning? Ecco come credo che sia andata"
Fonte: Corriere dello Sport
Marcello Lippi appare molto soddisfatto del proprio lavoro come ct della Cina e non esclude una lunga permanenza. "Mi hanno proposto di restare per altri 3 anni, con l’obiettivo di qualificarsi per il Mondiale del 2022. Ci sto pensando e credo proprio che ci proverò. Abbiamo un’ottantina di ragazzi di 19, 20 e 21 anni che promettono bene. Resteremo ancora per un paio di stagioni, a meno che a un certo punto non arrivi la stanchezza", dice al Corriere dello Sport.
A sentirla parlare non sembra una possibilità vicina. Ma perché a Capello, uno della sua generazione, non è andata bene in Cina?
"Molti vengono in Cina pensando che sia semplice. Non mi riferisco tanto a Capello, ma anche ai giocatori italiani che sono venuti qui in passato. Invece non è per niente semplice. C’è un problema climatico, per esempio, con città che per 6 mesi arrivano a 40° col 90 per cento di umidità. Poi non c’è mercato, nessuno vende i suoi giocatori migliori e per venderli chiedono cifre astronomiche. Così dopo un po’ di tempo che sei lì, ti rendi conto che fare certi risultati è molto difficile e ti rendi conto pure che tanti discorsi, tante promesse dei tuoi dirigenti («sì, faremo tutto, non ti preoccupare») alla fine non vengono mantenute. Così fai la valigia e torni a casa. Credo che sia andata in questo modo".
Chi è la sua favorita al Mondiale?
"Quattro anni fa puntai sulla Germania dicendo che sarebbe stata la prima nazionale europea a vincere fuori dall’Europa. Adesso dico che può toccare a una sudamericana, Brasile o Argentina, vincere in Europa".
Juve-Napoli: vede favoriti i bianconeri?
"Un pochino, sì. E’ il mio pensiero dopo aver messo tutto sulla bilancia: la qualità dei giocatori, la bravura degli allenatori, la capacità di gestire certe situazioni, l’esperienza ad alti livelli e la fortuna di aver vissuto momenti decisivi come questi. C’è una differenza fra Juve e Napoli, è minima però, è come dice la classifica".
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