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Lucio: "Chiudere all'Inter, magari. Su rigori e Gasp..."

di Redazione FcInterNews

Giornata di bilanci dopo il pareggio di ieri a Bergamo per l'Inter. Oltre a Moratti, anche Lucio ha espresso il proprio parere intervistato da Sky. Ecco le sue parole in anteprima sul profilo Twitter di Inter.it: "Non è il momento di cercare scuse, ma di recuperare punti in classifica; solo noi possiamo farlo. Anche quando abbiamo vinto gli arbitri non erano favorevoli all'Inter. Ora dobbiamo affrontare tutte le partite con il coltello tra i denti".

Di seguito, ecco l'intera intervista del difensore brasiliano raccolta da Goal.com.

Come arriva l’Inter alla partita con la Juve? "Credo che arriviamo con la pressione. Loro sono in una situazione più tranquilla di noi, però noi dobbiamo pensare alla nostra situazione che in questo momento non è buona, dobbiamo fare più punti possibile. La nostra intenzione è quella di vincere".

Sono troppi 8 punti di distanza da loro in classifica? "Credo di sì, la nostra situazione non è buona, c’è l’umiltà di sapere che dobbiamo fare più punti, dobbiamo tornare a vincere il più presto possibile".

Ti sei dato una spiegazione del perché l’Inter ha cominciato la stagione così male? "E’ arrivato un allenatore con una nuova tattica, un nuovo modo di giocare e, dopo tre-quattro partite perse, è andato via. È cambiato tutto. È un momento difficile, però noi dobbiamo capire e adattarci alla situazione che c’è adesso. Credo che solamente noi possiamo cambiare, dentro il campo, la partita, dobbiamo provare a vincere e tornare in una situazione migliore di questa".

E’ stato difficile per te giocare con la difesa a tre di Gasperini? "Non tanto per me, ma per tutta la squadra. Io avevo già giocato a tre quando sono arrivato in Germania e quando ho vinto nel 2002. Ma cambiando il modulo in difesa, cambia il modo di giocare di tutta la squadra, anche a centrocampo e in attacco. Questo schema non andava bene per una squadra come l’Inter, abituata a giocare sempre a 4".

Cinque rigori contro in otto partite sono tanti: rischia di diventare un alibi parlare solo di rigori? "No, credo sia normale che proviamo a dire che non è rigore. Sono situazioni difficili, però speriamo sempre che gli arbitri possano fare la cosa giusta. Possiamo sbagliare tutti, però ci aspettiamo sempre che gli arbitri possano fare la cosa più giusta, per l’Inter e per le altre squadre".

Due anni fa, quando sei arrivato all’Inter, la squadra era al massimo e vinceva sempre: era più protetta dagli arbitri? "No, anche lì era una “guerra”. In quegli anni l’Inter ha vinto tutto perché meritava, stava giocando bene. La nostra speranza è quella di tornare a giocare bene".

Sei preoccupato per la classifica? "Credo che siano tutti preoccupati perché l’Inter è sempre stata abituata a stare tra le prime della classifica e adesso è distante. Partita dopo partita, dobbiamo giocare come una finale, non possiamo più regalare punti, le partite in casa sono quelle in cui dobbiamo fare il massimo per vincere".

Quella con la Juve può essere l’ultima chance per tornare in corsa per lo Scudetto? "L’ultima no, però dobbiamo giocare ogni partita con il coltello tra i denti e come se fosse una finale. La concentrazione deve essere maggiore. Solo questo ci può aiutare a uscire da questa situazione".

Cosa rispondi a chi dice che l’Inter stia chiudendo un ciclo? "La risposta dobbiamo darla in campo, tornando a giocare bene e a vincere. Questa è la miglior riposta che possiamo dare. Io non sono uno a cui piace tanto dibattere o a rispondere alle critiche. Se la critica è costruttiva, penso che possa aiutarci. In questo momento, la gran parte delle critiche sono giuste perché non stiamo giocando bene. E’ normale".

Cosa ti preoccupa di più della Juventus? "E’ una buona squadra, ha un forte attacco, gioca in velocità. Inter-Juve è sempre una partita in cui si spera tanto, la Juve sta giocando bene, ha una situazione più tranquilla della nostra ma dobbiamo entrare in campo per vincere. Tutti i giocatori della Juve sono bravi e hanno qualità. Noi dovremo essere attenti con tutti".

Ranieri ha detto scherzosamente che con te bisogna usare il guinzaglio quando ti spingi in avanti. Ti infastidisce o la prendi come una battuta? "La prima cosa a cui devo pensare durante la partita è difendere. Quello è il mio ruolo principale. E sono disposto a fare quello che può aiutare la mia squadra".

Come giudichi la tua stagione fin qui? Sufficiente o insufficiente? "Per nessuno è sufficiente in questo momento. Tutti dobbiamo fare di più, stare più concentrati ed essere pronti ad aiutare la squadra".

L’estate scorsa si è parlato di un tuo passaggio alla Juve. C’è stata una possibilità reale per te di vestire bianconero? "Quando sta per scadere un contratto, ci sono tante squadre. Si è parlato della Spagna, di altre squadre italiane e anche di tornare al Bayern Monaco. Si è parlato tanto ma la verità è che concretamente io stavo parlando solo con l’Inter. E sono felice di essere rimasto qui".

Si può dire che chiuderai la carriera all’Inter? "Non lo so, vediamo, spero di sì".

Cosa farai dopo aver appeso gli scarpini al chiodo? "Uscire dal calcio no, ma non lo so cosa mi aspetta quando smetterò di giocare. Adesso ancora non ci penso".


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