Lucio: "Potessi tornare indietro, mai alla Juve. Conte-Inter? Normale"
Stasera il programma della seconda giornata di Champions League prevede allo Stadium la sfida tra Juventus e Bayer Leverkusen. Un match che probabilmente sarà visto anche da chi ha vestito entrambe le maglie: Lucio. L'ex difensore brasiliano, tra i protagonisti del Triplete nerazzurro, dopo aver raccontato la sua esperienza in Germania torna, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, al suo sorprendente trasferimento in bianconero nel 2012, che durò ben poco: “È successo che non giocavo… Purtroppo non sono stato tenuto in considerazione come pensavo di meritare. Venivo da un grande club e da un grande storia di successi all’Inter: speravo di continuare alla stessa maniera e invece… È evidentemente andata male: per questo tra me e la Juve è durata così poco. Potessi tornare indietro, andrei da qualche altra parte. Sceglierei un club in cui verrei sfruttato meglio. Ma in quel periodo io avevo un solo desiderio: non andarmene dall’Inter! Purtroppo in quel momento cambiarono tutto a Milano e io fui quasi obbligato ad andare”.
Aveva Conte in quei pochi mesi alla Juve: sorpreso adesso di vederlo nerazzurro?
“Nel calcio si volta pagina, cambiano allenatori e giocatori e non c’è mai da stupirsi: per me è normale che un simbolo juventino possa finire all’Inter e anche viceversa. Non ho ancora visto bene la nuova squadra di Conte, ma so che è un allenatore che dà un timbro molto forte alle sue squadre. Anche fisicamente. Di questo mi sono accorto anche se sono stato poco con lui”.
Che differenza c’era tra l’Inter campione di tutto da cui arrivava e quella Juve di Conte neocampione di Italia?
“Beh, una differenza molto forte, anche perché alla Juve sono rimasto troppo poco. Mourinho è stato il migliore allenatore che ho mai avuto in carriera: quell’Inter era una squadra unita, forte, capace di superarsi ‘psicologicamente’ grazie al suo allenatore”.
Per chiudere, domani si gioca al Camp Nou Barcellona-Inter… Le ricorda qualcosa questa partita?
“Era una sfida molto diversa la nostra: quella era una semifinale, qua siamo ai gironi. Il Barça è favorito, ma anche ai nostri tempi lo era, eppure siamo riusciti a superarlo con la forza di volontà…”.