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Lukaku e il Belgio: "Tra i calciatori ammiravo molto Luc Nilis. Le nostre patatine fritte le migliori"

di Christian Liotta

Romelu Lukaku racconta il Belgio. L'attaccante dell'Inter è il protagonista della nuova puntata del format di Inter Media House 'Where Are You From?', dove racconta di sé e del suo Paese. Partendo in particolare da Anversa, la città di origine di Big Rom: "Bellissima, è nota anche per i diamanti che vendono. Ma a Bruxelles mi sono trovato meglio, ho esordito anche con la mia squadra del cuore che è l'Anderlecht. Ho vissuto un momento bellissimo della mia infanzia.

I primi passi nel mondo del calcio.
"Mio padre ha giocato 8-9 anni nella Serie A belga. Il primo ricordo è la finale Inter-Lazio di Coppa Uefa nel 1998, ho iniziato subito dopo a giocare. Io volevo andare solo all'Anderlecht, è arrivato prima lo Standard Liegi ma io volevo solo i biancomalva e ho aspettato ancora un anno; ho segnato 76 gol e sono venuti a prendermi".

Calciatore belga preferito?
"Io rispetto tanto Luc Nilis, veramente forte. Lui e Kevin de Bruyne sono i due attaccanti con la migliore tecnica nel calciare il pallone. Come giocatore era bello da vedere".

Vi date consigli sul calcio con tuo fratello Jordan?
"No, perché giochiamo in ruoli diversi. Ci critichiamo, ma è solo per migliorarci".

Piatto belga preferito?
"Le patatine fritte sono le migliori al mondo. Non vanno chiamate french fries, non capisco perché la gente le chiama così". 

Città da visitare?
"Dico prima Anversa, che sta crescendo. Poi Bruxelles, ma anche Gent che si può visitare in barca".

Artista preferito?
"Damso, un rapper di Bruxelles. Poi 50 Cent perché ha cambiato la mia vita. Il suo primo album è uscito nel 2003, mi ha dato una sorta di cattiveria per distruggere".

Atleta belga preferito?
"Nafi Thiam (campionessa olimpica nell'eptathlon a Rio 2016, ndr). Per me è importante vedere che la gente fa qualcosa di importante per il Belgio a livello internazionale, siamo un piccolo Paese e vedere gente così è uno stimolo".

Sport più seguiti in Belgio?
"Il ciclismo è il secondo sport, poi c'è l'hockey su prato". 

I belgi in tre aggettivi.
"Umili, tranquilli, tradizionali. E anche indecisi. Noi siamo la generazione che vuole cambiare questa".


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Domenica 15 dicembre