Mancini: "Lautaro campione si sentirà, ma quanto è mancato Lukaku. Un nome nuovo? Oristanio"
Lunga intervista per Roberto Mancini alla Gazzetta dello Sport. Domande sulla nazionale, sì, ma anche sul campionato. "Chi vince lo scudetto? Questa è troppo difficile, e dopo 50 giorni di sosta anche di più. Ma il Napoli ha buone possibilità: otto punti di vantaggio e un gruppo collaudato che ha anche aggiunto due-tre giocatori forti. La sosta un vantaggio? Difficile parlare di vantaggio: erano in una condizione psicofisica straordinaria. Ma è anche vero che un momento di difficoltà in una stagione arriva sempre: magari per loro sarebbe arrivato fra novembre e dicembre".
Napoli che incontrerà tre grandi rivali a gennaio: Inter, Juventus e Roma. "Diciamo che il Napoli con tre vittorie metterebbe un’ipoteca seria - risponde il ct che poi menziona Kvaratskhelia come una delle armi più importanti dei partenopei - Mio figlio Andrea me ne aveva parlato come di un fenomeno già cinque anni fa: aveva ragione. Oggi nel calcio si sa tutto di tutti, ma quando sei forte sei forte: se non ti consentono più di fare certe cose, nei fai altre. Le inseguitrici? Sono tutte vicine fra loro e tutte in tempo per riprendere il Napoli. Però devono correre tanto e forte".
Non manca un parallelo tra il centrocampo della Croazia con Modric, Brozovic e Kovacic e quello eventuale di Inzaghi senza Barella con Calhanoglu, Brozovic e Mkhitaryan. "Nei primi tre ho rivisto il nostro centrocampo di Wembley, modello “la palla la teniamo noi”. Ma Calhanoglu e Mkhitaryan sono giocatori più offensivi: forse sarebbe un’Inter un po’ sbilanciata. Lukaku? È mancato molto: l’Inter può averne un grande vantaggio o sentirne la mancanza, se non tornerà quello di due anni fa. Anzitutto fisicamente. Dzeko-Lukaku coppia possibile? Lukakau svaria, Dzeko si muove tanto, ma gli altri possibili incroci con Lautaro mi sembrano più funzionali". Secondo Mancini, un Lautaro campione del mondo "si sentirà: un Mondiale vinto ti dà una forza unica, a livello di personalità".
E poi il nome che non ti aspetti, tra quelli visti nell'ultimo stage. All'Inter sanno bene chi è. "Cittadini, che ora ha bisogno di giocare in A, Faticanti, Fazzini e Oristanio del Volendam: a giugno era indietro, in sei mesi giocando titolare in Olanda è migliorato tanto. Ma mi hanno fatto una buona impressione tutti, anche quelli della Serie B".