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Mancini: "Vedo errori di paura. Mercato e UCL..."

di Redazione FcInterNews.it
Fonte: Corriere dello Sport

Presente assieme a Marco Fassone negli uffici del Corriere dello Sport, il tecnico dell’Inter Roberto Mancini ha rilasciato qualche battuta sul momento della squadra: "Ho già detto che in questa sconfitta ci sono cose da cui ripartire. Come ci sono cose che sarà meglio correggere in fretta - ha esordito -. L’importante è non abbattersi, non deprimersi, che era una cosa di cui mi ero scordato lavorando all’estero: in Italia c’è questa tendenza. E invece dobbiamo pensare che quel che è adesso, si potrà cambiare in meglio domani. E’ chiaro che serve tempo, che va fatto un lavoro approfondito: ma guardate la Roma, che può essere un esempio in tal senso. E’ passata da un settimo posto a un campionato da vertice l’anno scorso".

Su possibili interventi sul mercato a gennaio: "Questo dovete chiederlo a Fassone - ha detto con un sorriso - comunque le squadre si possono provare a cambiare anche senza spendere necessariamente grandi cifre. Intanto bisogna lavorare con la squadra che c’è. E poi considerare che il mercato di gennaio non è semplice. Comprare per comprare non avrebbe senso, se ci sarà da fare gli interventi giusti, anticipando mosse per giugno, la società credo che sarà disponibile. Parlerò presto anche con il presidente". 

Il lavoro di cui parla Mancini non è solo tattico, ma mentale motivazionale: "Non ridurrei la questione ai numeri, certamente cambiare modo di difendere da 3 a 4, comporta movimenti nuovi: e se in mezzo avevi tre centrali ti trovi con uno in meno, devi rivedere tempi ed equilibri. Ma è la testa che deve cambiare, io vedo ancora errori di paura e non va bene. Dobbiamo pensare da Inter, quindi da grande squadra: imponendo il nostro gioco, anche se magari non arriva subito il risultato. E poi i risultati arriveranno". 

Sull’espulsione da parte dell’arbitro Mazzoleni: "Non so perché e non ne voglio parlare. A maggior ragione dopo l’esperienza fatta all’estero, non perdo tempo a commentare direttori di gara e loro collaboratori. In Inghilterra sarebbe successo? No, ma non so perché mi ha cacciato. Ora parliamo di altro. Io vedo che i ragazzi mi seguono, hanno voglia di capire, rimettersi in gioco. Questo è fondamentale. Sappiamo che la società vuole arrivare in Champions e sappiamo di avere due strade. Cosa scelgo? Beh, meglio l’Europa League che il terzo posto, per forza: significherebbe aver iniziato alzando un trofeo dopo sei mesi. Ma accontentiamoci di arrivare all’obiettivo".

Cosa Mancini non vorrebbe rivedere di Roma-Inter? "Il secondo e il terzo gol della Roma. Holebas andava fermato prima: semmai un fallo o un ammonizione vanno sacrificati in occasione di quel tipo. E nel primo gol di Pjanic la palla è rimasta troppo nella nostra area. Lo Scudetto? Riguarda Juve e Roma: bianconeri molto solidi, giallorossi molto tecnici, non so chi vincerà. Prandelli? Mi spiace, avrebbero dovuto dargli più tempo. Abbiamo tre partite da qui a Natale in cui fare più punti possibili per un fatto di autostima. Dalla prossima settimana cominceremo a fare valutazioni eventuali sul mercato".


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