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Marotta a Sky: "Dall'agente di Nandez dichiarazioni improvvide. A gennaio non servirà mercato"

di Christian Liotta

Beppe Marotta, ad sport dell’Inter, arriva anche in postazione Sky Sport sul prato del Da Luz di Lisbona per parlare dell’imminente gara di Champions League contro i portoghesi, passaggio europeo tra la sfida di Torino e quella di Napoli in campionato:

Partiamo dal rinnovo, che dà la prospettiva del lavoro. È questo lavoro che permette a Inzaghi di cambiare otto giocatori?
“Il prolungamento dà continuità al progetto iniziato da Steven Zhang nel 2018 ed è un riconoscimento per la squadra fuori dal campo, indispensabile per ottenere risultati. C’è un ottimo rapporto tra noi, siamo molto affiatati, c’è un concetto di delega e siamo contenti. Sul turnover vanno fatti due giudizi: l’allenatore deve tutelare l’aspetto psico-fisico dei giocatori che devono rispondere anche alle convocazioni delle Nazionali. Giusto far giocare ragazzi interessanti che oggi matureranno esperienza per loro e il futuro dell’Inter”.

Ci sono gli agenti di Taremi in tribuna. Il profilo interessa? E può confermare le trattative per Nandez?
“Posso dire che la rosa a disposizione di Inzaghi è ottima e ben amalgamata, a gennaio non dovremo sicuramente ricorrere al mercato che oltretutto non offre occasioni vantaggiose. Le dichiarazioni di Bentancur sono fuori luogo, non abbiamo mai cercato il giocatore. Dico così per essere rispettoso”.

I calciatori li cercate con algoritmi o li andate a vedere, visto che indovinate tutti gli acquisti?
“Io come manager devo convivere con situazioni come algoritmi e intelligenza artificiale, ma penso che sia l’intelligenza umana ad imprimere un senso positivo. Bravo Baccin a fare le scelte, bravi noi a condividere. Vanno conciliate innovazione ed esperienza”.

Guardando la curva delle spese e dei ricavi stagionali, anche quest’anno pensate di arrivare ad una situazione finale a giugno nella quale non sarà necessario operare cessioni dolorose?
“La sostenibilità è una parola che con le innovazioni è spesso abusata, ma si tratta di una logica di equilibrio costi-ricavi. Non è giusto che gli azionisti mettano soldi e capitali, serve agire e avere coraggio di valorizzare asset giovani che rappresentano un patrimonio del club. Noi vorremmo tenere il più possibile i giocatori che abbiamo, ma abbiamo un patrimonio tecnico che ci permette di operare in situazione d’emergenza”.

Cosa sceglie tra seconda stella e un’altra finale?
“Vorrei scegliere tutti e due, sono traguardi straordinari. Il comune denominatore è l’impegno da metterci per arrivare a entrambi”.

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