.

Marotta: "Otto in scadenza, non siamo preoccupati. Cessione di un top? Esamineremo ogni situazione"

di Mattia Zangari
Fonte: dall'inviato Christian Liotta

Il calciomercato è il tema che ha contraddistinto fortemente l'intervento in conferenza stampa di Beppe Marotta, amministratore delegato dell'Inter, a margine dell'odierna assemblea dei soci a Palazzo Parigi, dove è stato approvato il bilancio per la stagione 2021-2022. Di seguito tutte le dichiarazioni del dirigente varesino: 

"Il nostro obiettivo era mantenere la sostenibilità finanziaria e il blasone del nostro club. Una sfida che abbiamo affrontato con grande coerenza. Abbiamo ottenuto il massimo dalla campagna trasferimenti che ci ha dato tranquillità sul settore finanziario, poi ci siamo concentrati nella costruzione di una squadra competitiva, scegliendo un allenatore vincente e giovane, allineato alla nostra visione, Simone Inzaghi, che ha accettato la sfida con umiltà e competizione. Abbiamo vinto Coppa Italia e Supercoppa, trofei che ci rendono orgogliosi. Il campionato si è chiuso in maniera diversa dalle nostre diverse, ma anche se ha lasciato l'amaro in bocca questo secondo posto ha confermato la competitività dell'Inter nelle zone alte come la storia chiede. La scorsa stagione abbiamo ottenuto gli ottavi di Champions dopo dieci anni, il decimo Scudetto della Primavera che conferma il vivaio come fiore all'occhiello del club, risorsa strategica in ambito sportivo e non solo, dove formare uomini prima ancora che calciatori. L'esempio è l'esordio di Valentin Carboni coi professionisti. Quest'anno la squadra femminile sta recitando da protagonista e sono certo ci darà soddisfazioni. Abbiamo inoltre mantenuto collaborazioni valide con le istituzioni sportive per il ribilanciamento dei calendari, l'incremento delle infrastrutture e la detassazione. Nel corso della passata stagione abbiamo completato la struttura dell'Inter College che permette ai nostri giovani di completare gli studi. Quest'anno ci siamo dedicati alla costruzione della squadra per proseguire il perseguimento dei risultati e della sostenibilità. Complimenti a Piero Ausilio e a tutta la squadra sportiva per il lavoro svolto. Abbiamo dato a Simone Inzaghi una squadra pronta per affrontare una stagione anomala: gli acquisti fatti come Onana, Acerbi e il ritorno clamoroso di Lukaku hanno dato la possibilità di rinforzare la squadra, e quelli di giovani come Asllani ci permettono di dare uno sguardo al futuro. Ringrazio Steven Zhang per il lavoro profuso alla squadra con i suoi investimenti, che non sono mai mancati. L'altro giorno abbiamo ottenuto la qualificazione agli ottavi di Champions in un girone dove tutti ci davano per spacciati. Questa è la prova che la squadra vuole proseguire la rincorsa in campionato e inseguire i propri obiettivi, partendo dalla Supercoppa".

Che strategia adotterete per essere competitivi anche quest'anno a livello di budget per gennaio?
"Noi come Inter dobbiamo essere pronti a competere per il massimo. Dobbiamo competere per lo Scudetto e per la Supercoppa ed essere protagonisti anche in Champions League, dove ci siamo qualificati. Un premio che l'Inter merita e che dimostra che l'imprevedibilità della Champions ci permette di dare soddisfazioni. A gennaio il mercato non ti dà possibilità di attingere a giocatori di prospettiva e di valore: dobbiamo valutare il gruppo squadra, che ha giocatori forti, quindi dovremmo inserire giocatori più forti. Servirà poi un mix giusto di gioventù ed esperienza. Siamo ottimisti sul valore del gruppo".

Può farci il punto sui giocatori in scadenza?
"Sono otto. Sappiamo di avere a che fare con professionisti seri, tutti meriterebbero la conferma. Poi le scelte possono essere differenti, ma la stima per questi uomini rimane intatta per quanto dato al nostro club. Valuteremo prossimamente, ci sono situazioni diverse ma non siamo preoccupati perché tratteremo tutto con il rispetto e la responsabilità".

Entro giugno 2023 ci sarà una cessione importante per raggiungere l'obiettivo di stabilità?
"Ogni offerta va valutata con lungimiranza. Oggi l'area calcistica italiana raggiunge con difficoltà l'obiettivo di sostenibilità. C'è un'involuzione del movimento calcistico italiano, oggi il player trading risulta essere un elemento di ordinaria caratteristica. Nessun club può fare a meno di questa leva, perché ogni club non riesce a creare risorse sufficienti da altre leve. Ogni situazione andrà esaminata. Poi ogni componente andrà esaminata in campo e fuori, quando parliamo di competenza si deve parlare anche del green manager che deve preparare il campo nel migliore dei modi, e di conseguenza migliori allenamenti e performance. Ci sono risorse che non si vedono ma possono dare un grande contributo al raggiungimento dei nostri obiettivi. La finestra del mercato di gennaio è solo complementare".

E' un'idea mettere da parte i costi per gli intermediari per preferire lo scouting?
"Uno degli asset è quello economico e finanziario. Gli agenti fanno il loro lavoro, ma ogni giocatore deve capire in che situazione siamo e capire che la loro professione è una delle più belle al mondo. Ci dobbiamo confrontare con quelle figure che sono definite agenti dei calciatori. Io sono nel calcio da 45 anni, anche ad inizio anni '70 esistevano gli intermediari. All'interno di un club sviluppato bene si può fare a meno di usare queste figure. Sono d'accordo sul potenziamento dell'attività di scouting. Nell'ottica della sostenibilità lo scouting è prezioso, noi riteniamo di mettere tasselli sempre nuovi. Dobbiamo però percorrere in Italia la cultura della sconfitta, che non esiste. Qui non si tiene conto dello sforzo fatto in ambito economico, se ci aiutate possiamo presentare qualche giovane in più. La cosa è difficoltosa, a San Siro come in altre piazze. Dovete anche voi collaborare con noi per evitare che i giovani prendano fischi"

Cosa l'ha convinta di Inzaghi e come lo ha aiutato nei momenti più difficili? Ci sarà il prolungamento del contratto?
"Ogni decisione è presa in condivisione col management perché in un team vincente ogni componente è fondamentale. In un libro di vittorie ci sono pagine, Conte ne ha scritta una importante dopodiché Inzaghi ne ha scritta subito un'altra perché due trofei su tre sono suoi. A dimostrazione che il nostro percorso vincente continua e che in lui abbiamo riscontrato le skills che cercavamo in un allenatore: giovane, italiano, che ha vinto e che ha aiutato a raggiungere gli obiettivi. Inzaghi ha dimostrato di avere le qualità per raggiungere un alto livello di prestigio e speriamo che possa raggiungerlo con noi. Non tutti ci accreditavano negli ottavi di Champions, il merito è anche suo per aver amalgamato il gruppo. Faticavamo a capire perché non ottenevamo risultati, ma la maturità dei giocatori che si sono ritrovati tra loro ha fatto sì che ci ritrovassimo sul cammino degli obiettivi ".


Altre notizie