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Milan, Scaroni: "San Siro, ho un certo ottimismo: noi e l'Inter stiamo negoziando un contratto perfetto col Comune"

di Mattia Zangari

E' Paolo Scaroni, presidente del Milan, l'ospite odierno di 'Goal Economy', il format di Radio TV Serie A dove il giornalista Marco Bellinazzo indaga le strategie a tutto tondo dei club di Serie A. Tra i più importanti asset di una società di calcio c'è, ovviamente, quello dello stadio di proprietà, tema su cui il numero uno di via Aldo Rossi si è espresso così: "Non voglio assolvere la politica del comune di Milano perché il progetto a cui stiamo lavorando è il fratello gemello di cui parlavamo nel 2018 - la sua premessa -. Sono passati sei anni e non è successo niente. Come attenuante dico che è cambiata la visione dei cittadini, nel 2018 c'era gente che mi chiedeva perché volessimo abbattere San Siro. Iconici sono Inter e Milan, non il Meazza. Il nuovo ha fatto strada nella testa dei milanesi anche grazie a quello che si vede in giro per l'Europa a livello di impianti. Non è un processo che riguarda solo la politica, ma anche cittadino. San Siro? Il piano di San Donato è diventato B quando la soprintendenza ha rimosso il vincolo, cioè ci permette una ristrutturazione del Meazza al fianco di un nuovo stadio. E' un passaggio chiave, di cui ringrazio il sindaco. Ora inizia un processo di negoziazione perché noi e l'Inter dobbiamo comprare lo stadio e le aree attorno, oltre a ottenere i permessi per costruire le sedi e i musei dei club. Stiamo negoziando un contratto col Comune, che dovrà essere perfetto perché è un'operazione molto importante. Stiamo lavorando, io devo dire che ho un certo ottimismo". 

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