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Milito: "Avrei preso Leo. Tornare all'Inter? Ora no, ma in futuro chissà"

di Matteo Serra

Diego Milito è arrivato alla fine della sua carriera straordinaria. Venerdì giocherà l'ultima partita con il Racing e dirà addio al calcio. Per quella partita, ci saranno molti suoi ex compagni e amici, come Zanetti, Samuel, Burdisso, Cordobe e Toldo, difficilmente Mourinho.  Intervistato da La Repubblica, Milito ha parlato del momento che sta vivendo l'Inter: "Come si esce dal brutto periodo? Soltando stando tutti insieme, restando uniti. E non parlo solo dello spogliatoio, ma di tutto l'ambiente: club, tifosi e dirigenti. L'Inter si rialzerà, è solo questione di tempo. In fondo, Inter e Racing si somigliano: hanno tifosi passionali che conoscono la sofferenza". 

SU DE BOER - "E' un ottimo allenatore, come lo era Mancini. Purtroppo non ha ottenuto risultati immediati e, quando mancano, il primi a pagare è sempre l'allenatore. Ma lui è preparato e l'Inter ha grandi giocatori, ogni ciclo ha bisogno del tempo adeguato". 

SUL NUOVO ALLENATORE - "Avrei preso Leonardo, lo conosco bene e avrebbe avuto tutte le qualità per gestire lo spogliatoio e le relazioni con la dirigenza in un momento difficile".

SULLA NUOVA DIRIGENZA - "Ho fiducia in persone come Zanetti e Ausilio, conoscono bene l'ambiente e rappresentano i veri valori dell'Inter. E' logico che una figura come quella di Moratti sia difficile da sostituire, quasi impossibile direi. La sua è una storia di amore per il club, quando parliamo di Moratti, parliamo dell'Inter".

RITORNO ALL'INTER - "Mai dire mai nel calcio. Sono sempre in contatto con Zanetti e con l'Inter, club che amo. Oggi non è fattibile, ma non posso chiudere le porte al futuro. Tutto è possibile, in fondo".

SU ICARDI - "Ho sempre detto che è un buon giocatore, con grandi margini di miglioramento. Ha già fatto goal importanti, darà grandi soddisfazioni alla squadra. I giocatori vanno giudicati, prima di tutto, per quel che fanno in campo. Io ho sempre preferito mantenere un profilo basso. Ognuno è libero di scegliere il proprio cammino, ma stando attento a non danneggiare l’immagine del proprio club. Con la biografia non ha fatto la scelta migliore. Mai andare contro i tifosi: hanno sempre ragione. Appoggiano la squadra ovunque, bisogna rispettarli".


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