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Moratti: "Covid-19, Lukaku ha fatto capire il pericolo. Brava l'Inter a far parlare Volpi"

di Christian Liotta
Fonte: RomaNews

Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, ha parlato ai microfoni di TeleRadioStereo sulla situazione del calcio in questo momento di emergenza Covid-19 esprimendo la propria amarezza per il grado di litigiosità raggiunto all'interno del sistema calcio: "È una cosa brutta e decisamente stonata con quella che è la situazione generale che è di per sé drammatica e che la gente sta vivendo con speranza e voglia di rivedere le cose a colori. Approfittarsi di questo per potersi portare a casa ognuno il proprio vantaggio è una delle cose peggiori che possano capitare. Ci sono parecchi esempi non di unione di intenti, della quale ora avremmo bisogno. Sinceramente la Lega Serie A in questo momento sta guardando agli interessi delle varie società ed è normale che lo possa fare, l’unica cosa è che la Lega non è unita neanche al suo interno il che lascia dei dubbi anche sulla sua finalità. Le squadre di calcio come patrimonio hanno i giocatori e questi vanno difesi. Questo è uno dei motivi per cui bisogna fare molta attenzione a ripartire, è una questione di interesse anche a difesa della propria società e questo è uno dei motivi per il quale stare più attento di quanto in questo momento temo siano le squadre di calcio.

Si aspettava un atteggiamento diverso da parte dei calciatori o una presa di posizione da parte dei medici sociali? "Ho parlato con dei medici e sono sinceramente molto prudenti, attenti e critici a questa smania di voler partire. Ecco, credo che in questo senso l’Inter si stia comportando molto bene perché ha lasciato che Piero Volpi raccontasse la brutta avventura che ha avuto e che facesse capire quanto sia pericoloso. Di per sé i giocatori hanno il loro lavoro che amano e per forza sono conseguenza di qualcuno come le società, i dirigenti e istituzioni. Loro non possono fare diversamente che seguire questo. Ho sentito solo Romelu Lukaku che ha parlato chiaramente facendo presente quale fosse il pericolo. Poi se gli assicurano che tutto questo sia sicuro è ovvio che i giocatori non possono fare altrimenti". 


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