Nota ufficiale della redazione di FcIN.it
In relazione a quanto apparso quest'oggi su un altro sito di informazione nerazzurra, la redazione di FcInterNews.it sente il dovere di dare, attraverso una nota ufficiale, una risposta alle infamanti accuse di cui si è macchiata la suddetta testata nei confronti del nostro lavoro. Anche alla luce del rapporto di fiducia che nel tempo si è instaurato con voi lettori, che avete sempre riconosciuto la bontà e la serietà del nostro operato, ribadiamo con forza che l'intervista realizzata con l'agente di Icardi è reale e documentata. Il sito in questione, come spesso accade, ha evidentemente sentito il dovere di dover ripetere la stessa intervista ma al sentirsi dire dall'agente che non aveva rilasciato dichiarazioni, ha immediatamente pubblicato una "non notizia" al solo scopo di infamare la nostra testata. Nonostante i tentativi di dialogo privato, rifiutati con spocchia dagli autori. Adesso però la misura è colma e non ci passeremo sopra come in passato.
Cos'è successo realmente? Semplicemente l'intervistatore, dato il rapporto di confidenza con Morano, ha omesso in prima battuta di specificare che la telefonata era in realtà un'intervista per FcInterNews.it. Alla chiamata del nostro competitor l'agente pensava quindi di non aver realizzato alcuna intervista. È bastata una nostra telefonata a Morano per chiarire l'incomprensione, ottenendo l'autorizzazione a mantenere la pubblicazione. Il suddetto sito ha però ritenuto più "comodo" mantenere la prima versione dei fatti, al solo scopo di infamarci, a dispetto della deontologia che vuole sempre la verifica delle informazioni e la pubblicazione della verità, non di una verità "parziale" e "di comodo". Ci chiediamo quindi: che contributo può aver dato all'informazione nerazzurra una dichiarazione incompleta di un agente che non sapeva di aver parlato con FcInterNews? Perché, se professano di aver agito in nome della verità, non effettuano con lui una nuova intervista o semplicemente chiedono a lui conferma? Per paura di farsi smentire la prima "esclusiva"?
Lasciamo ai lettori il compito (facile) di giudicare i fatti, diffidando la testata concorrente dal continuare a infamare il nostro lavoro, o dovremo procedere a tutelarci nelle sedi più opportune.