Pandev: "Ora migliorerò. Ecco il perché del calo"
Fonte: Inter.it
È l'eroe di Monaco di Baviera, così come lo definiscono Edoardo Caldara e Roberto Scarpini, l'ospite di Prima Serata, l'appuntamento esclusivo di Inter Channel. Goran Pandev risponde a tutte le domande dei tifosi cominciando da quelle che chiedono il motivo del suo calo fisico in questa stagione. Lui, con la tranquillità di sempre, prova a spiegarlo: "Sono arrivato qui dalla Lazio, dove ormai non mi allenavo più. Arrivavo da 6 mesi difficili, ero senza preparazione alle spalle da tempo, ho giocato i 6 mesi successivi alla grande con l'Inter, poi è andata peggio. Posso solo dire che io per questa maglia ho sempre dato tutto, allenamento dopo allenamento e ora posso dire di aver avuto una ricompensa".
E il lavoro ripaga sempre, ha ripagato Goran con un gol, importantissimo che ha regalato la qualificazione ai quarti di finale di Champions League all'Inter: "Tutti sapevano che era un momento molto difficile per me - continua l'attaccante macedone - le cose non andavano bene, non riuscivo a fare gol e non ero abituato. Sono felice del gol e sono felice per i tifosi che hanno gioito per la qualificazione dell'Inter. Spero che da adesso in poi tutto migliori. Che cosa ho pensato dopo aver segnato? Non ci credevo. Eto'o mi ha servito una grande palla e poi quando la palla è entrata in rete, ho girato la testa e ho visto che correvano tutti, i compagni, il mister e io non capivo più nulla. Dopo la gara ho pensato che forse quello era il momento della svolta e di dormire, quella notte, neanche a parlarne".
Pianti di rabbia prima e di gioia poi, i tifosi scrivono a Pandev descrivendo, con estrema sincerità, tutte le emozioni che il suo gioco ha provocato in ciascuno di loro durante i 90 minuti di Bayer Monaco-Inter: "Le critiche non mi preoccupano. Tutti hanno il diritto di pensare e dire quello che vogliono, ma ciò che conta per me è che la società e il mister abbiamo fiducia in me, ma non ho mai, e ribadisco mai, avuto dubbi sul bene che i tifosi nerazzurri nutrono nei miei confronti. Certo è che quello realizzato contro il Bayern è sicuramente il gol più importante della mia carriera. Lo è stato anche quello che ho realizzato al Mondiale per Club, ma quello dello scorso martedì, per il momento che stavo attraversando, ha avuto sicuramente un significato diverso".
Per un attaccante il gol è tutto, ma per Pandev "ciò che conta soprattutto è che vinca la squadra, poi ha poca importanza che sia io a segnare. Quando non ci riuscivo, come a Monaco quando la palla si è alzata troppo, ho pensato 'questa non è proprio la mia stagione' '. E sul rimpallo sul tiro di Sneijder: "Pensavo mettesse la palla sul primo palo e sono andato a tagliare dentro l'area. Poi, facendo un conto, Wes è la terza volta che mi becca..(ndr: sorride)".
Domani alle 12 a Nyon, l'Inter conoscerà il nome della prossima avversaria nei quarti di finale di Champions: "Preferisco un'altra tedesca - spiega Pandev - quindi speriamo lo Schalke, ma noi siamo l'Inter, sono gli altri che devono temere noi. Un secondo triplete? Lo spero, so che è difficile, ma siamo in corsa e ci proviamo, ci crediamo".