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Paolillo: "Inter, cantera super perché Moratti..."

di Fabrizio Romano
Fonte: Inter.it

In serata sarà a Castellanza, all'Università "Carlo Cattaneo" - LIUC, per la chiusura dell'anno accademico. Il suo intervento, alla cerimonia dedicata in particolare ai neo laureati e alle loro famiglie, sarà la premessa al nuovo percorso di laurea triennale dedicato al Management dello Sport e degli eventi sportivi. Dalle aule al campo, Ernesto Paolillo domani sarà invece a Gubbio, per accompagnare la Primavera di Daniele Bernazzani all'appuntamento con la finale scudetto contro la Lazio.

Dopo il titolo europeo conquistato a Londra, il gruppo Primavera si avvicina alla partita scudetto con più sicurezza oppure è... impossibile allenarsi a una finale?

"L'esperienza conquistata sul campo a Londra può servire, l'eccessiva sicurezza no. L'umiltà è sempre stata la base forte di questo gruppo e domani ne servirà tanta per affrontare un avversario di valore. Non dobbiamo dimenticarci che stiamo parlando di ragazzi e, quindi, ogni tappa è un piccolo mondo in più che devono conquistare: uno dopo l'altro, è la bellezza dello sport. È con questo spirito che devono affrontare con la Lazio: una partita non è mai uguale ad altre, figuratevi una finale... ".

Bernazzani ha avuto un'eredità importante, quella di Andrea Stramaccioni, e ha gestito benissimo il passaggio delle consegne. Il tecnico sottolinea appena può i meriti del gruppo, ma sicuramente ha aggiunto qualcosa d'importante e di suo alla squadra.

"Bernazzani ha dimostrato, ancora una volta, non solo di essere al servizio dell'Inter, ma di avere notevoli doti di equilibrio che sa trasmettere ai giocatori. Ha gestito bene le ultime gare di campionato e non era semplice dopo la vittoria e l'euforia di Londra. In questa fase finale sta conducendo la Primavera in maniera perfetta, dando al gruppo la necessaria sicurezza e trovando sempre con lo staff, attraverso il confronto, miglioramenti nella continuità".

Primavera in finale; scudetto vinto dalla Juniores-Beretti; Allievi e Giovanissimi qualificati alle fasi finali: il Settore Giovanile è un ramo d'azienda che costruisce, non ha l'imperativo fine a se stesso, quindi il bilancio stagionale va già considerato positivo?

"Essere Inter ci porta a pensare vincenti, a qualsiasi livello agonistico... Poi, visto globalmente, - quindi riconoscendo il merito a chi lavora tutti i giorni, da Roberto Samaden a Pierluigi Casiraghi, dagli allenatori agli impiegati del centro sportivo Facchetti - l'obiettivo del Settore Giovanile è stato ampiamente raggiunto e, soprattutto, cosa più difficile, confermato negli anni, a partire dalla gestione di Piero Ausilio, ora direttore sportivo della prima squadra. Formazione, individuazione e crescita dei talenti: è stato fatto, quest'anno come nelle stagioni precedenti, senza sprechi o con un budget economico limitato a complessivi 2 milioni. Il tutto sulla rotta indicata dal nostro presidente, Massimo Moratti, che chiede alla Società di avere Settore Giovanile moderno, dinamico, stimolante, in continuo miglioramento".


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