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Parolo: "Inzaghi tra i migliori al mondo. Inter, entrare tra le prime 8 di UCL è un dovere"

di Egle Patanè

"Una gara scudetto? È una sfida per le ambizioni dei biancocelesti, mentre per i nerazzurri è un match che serve a dimostrare di essere fortemente candidati al titolo. Per ora sono tutte lì, perché l’Inter non ha ancora accelerato: lunedì può essere una prova di forza per i nerazzurri. Qualora arrivasse il risultato dalla Lazio, si aprirebbe un altro modello di campionato, per un torneo molto avvincente, in cui 3-4 squadre si contenderanno lo scudetto", ha detto Marco Parolo a Tuttosport, dove ha disegnato la doppia opzione di scenari che potrebbero aprirsi lunedì dopo il triplice fischio di Lazio-Inter.

 L’Inter resta la favorita? 
"Sì, deve vincere lo scudetto per la forza che ha. Lo dico per stima e per quello che stanno facendo. Se dicessi il contrario, non riconoscerei il valore dei nerazzurri. Per me hanno pure quasi il dovere di arrivare almeno tra le prime otto della Champions".

Quali saranno i duelli decisivi in Lazio-Inter? 
"Sarà importante la capacità della Lazio, quando attacca, di essere molto brava nelle preventive, per non concedere le transizioni e le ripartenze all’Inter, visto che i nerazzurri sono forse la squadra più forte in queste situazioni. Inzaghi schiererà i titolarissimi, difficilmente la sua squadra sbaglia queste partite, anche se a Roma contro la Lazio c’è sempre qualcosa di particolare per il mister".

Perché secondo lei? 
"Forse emotivamente e inconsciamente Inzaghi non riesce ad essere al 100%. Magari anche lui non se ne accorge. E anche solo un 5% in meno di concentrazione sua, legata ai saluti, a chi lo fa distrarre e così via, lascia un qualcosa che poi arriva alla squadra. Gli altri anni c’era una grossa differenza tra Lazio e Inter, oggi è una partita dal peso specifico rilevante. Se l’Inter perde, avrà una 'bella rottura di scatole', la Lazio invece ha tutto da guadagnare". 

Inzaghi è tra i migliori tecnici del mondo? 
"Per come gioca la sua squadra, sì. È uno degli allenatori che insieme al suo staff riesce a trovare le soluzioni e a sfruttare al meglio i suoi giocatori". 
 
Questa Lazio può fare come quella di Inzaghi, che prima del covid sognava lo scudetto? 
"Ora è presto, quella di Inzaghi era avanti nel girone di ritorno, si trattava di una scia che andava verso la fine, anche se probabilmente avremmo affrontato un momento di difficoltà, con la Juventus di Sarri che era tosta. La Lazio di Baroni è la sorpresa, normalmente nel girone di ritorno le sorprese hanno dei contraccolpi. Lo scudetto è un sogno esagerato, la competizione europea qualcosa che potrebbe essere più concreto".

Il doppio impegno può influire sulla stagione. 
"Fa sì che il campionato possa rimanere aperto ad altre squadre che sognano, sicuramente ti toglie qualcosa, ma è tutto nelle mani dell’Inter, che non potrà vincere lo scudetto con venti punti di vantaggio come un anno fa: il torneo si deciderà solo a maggio". 

Su Lautaro. 
"Può essere la sua partita, in queste gare servono i campioni, queste sono le occasioni che ti fanno dire: 'Sì, Lautaro è il campione che tutti vediamo', quello tra i primi dieci del pallone d’oro".

De Vrij potrà soffrire la pressione dell’Olimpico? 
"Non penso, ormai è passato del tempo dal suo addio alla Lazio: è un giocatore d’esperienza, che si caricherà della situazione".  


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