Quote, un accordo: Moratti non lascerebbe prima di...
Dall'edizione on-line di Repubblica si spiega come al di là della polemica degli ultimi giorni fra Moratti e Mazzarri che potrebbe aver influito sulle dimissioni dell'ex patron, "da alcuni mesi Thohir aveva preso completamente possesso del club, di fatto estromettendo Moratti e i suoi uomini da tutte le linee di comando del club, sia a livello dirigenziale sia a livello tecnico". Tra gli epurati il medico sociale Combi, il direttore tecnico Branca, gli argentini "che erano legatissimi all'ex presidente, a cominciare dal grande capitano Zanetti (relegato in una carica di vicepresidente ma senza deleghe, insomma senza poteri di alcun tipo)", e poi Cambiasso, Milito, Samuel, "lo stesso Ivan Cordoba che era diventato team manager ma che un mese fa ha rescisso consensualmente il contratto".
Nessuna traccia di Moratti nemmeno a livello nominale dopo le dimissioni rassegnate oggi. "Le conseguenze - scrive Repubblica -, non sono prevedibili, ma c'è una certezza: mai come ora la famiglia Moratti è fuori dall'Inter e da oggi Erick Thohir (che ha espresso 'stupore' alla notizia) viaggerà solo, solissimo. Con il fardello di un passivo di bilancio pesantissimo da cui risalire, con la necessità (molto probabile) di cercare un nuovo azionista di minoranza (anche se ci sarebbero accordi precisi secondo i quali Moratti non può uscire dall'Inter prima di novembre 2015) e con la prospettiva di un'iscrizione alle coppe 2015-2016 molto complicata, perché per le regole del Fair Play Finanziario l'Uefa potrebbe negare all'Inter l'accesso all'Europa. Pazza Inter, è proprio vero".
Servirebbe dunque trovare l'intesa con Thohir per formalizzare la definitiva uscita dell'ex presidente anche per quanto riguarda il controllo delle quote azionarie.