Ranieri si coccola Pellegrini e Cristante, poi dribbla su Frattesi: "Il nostro obiettivo è trovare giocatori da Roma"
"Intanto, godiamoci questo Lorenzo (Pellegrini, ndr). È un ragazzo che si allena sempre come un primo della classe, sempre. Oggi l’ho visto molto spigliato, molto concentrato. Come sempre, sabato sera prenderò le mie decisioni in base alla partita e a quello che vogliamo fare contro il Bologna". Così Claudio Ranieri, intervenuto l'altro ieri in conferenza stampa alla vigilia del match di questo pomeriggio col Bologna, aveva parlato del capitano della Roma, entrato nelle orbite di mercato dell'Inter, club con il quale i capitolini stanno intavolando la trattativa per riportare in giallorosso Davide Frattesi. Discorsi nei quali è stato inserito anche il nome di Cristante. Di seguito alcuni passi della conferenza del tecnico giallorosso che riguardano indirettamente anche i campioni d'Italia.
In quale reparto serve un rinforzo? Frattesi corrisponde all'identikit?
"Abbiamo una visione ampia su tutto, ma non è prioritario il 'tutto'. Il nostro obiettivo è trovare quei giocatori che siano realmente da Roma. Punto. Non ha senso illudere i nostri tifosi con nomi tanto per far scena. 'Hanno preso Tizio, hanno preso Caio' non è il nostro approccio. Non mi piace. Chi arriva deve essere all’altezza. Se sbagliamo, la responsabilità è mia e di Ghisolfi. Ce la assumiamo noi. Per quanto riguarda Le Fée, dovrebbe andare via. Ieri mi ha salutato e devo dire che mi è dispiaciuto lasciarlo andare. Sono sincero. Gli ho detto che ha avuto la sfortuna di vivere un cambio di allenatore. Non ho mai avuto l’opportunità di provarlo davvero, perché ho dovuto stabilire subito delle priorità. Però il ragazzo mi piaceva, e molto. Come ho già detto altre volte, chi non è contento di stare qui, chi soffre troppo, lo capisco. È giovane, ed è naturale. Anch’io, tanti anni fa, sono andato via dalla Roma per lo stesso motivo. A quei tempi non c’era una panchina lunga: c’erano il portiere, il dodicesimo e il tredicesimo. Io ero il quinto, il sesto, un terzino, e mi chiedevo: 'Cosa ci sto a fare qui?' Così sono andato via. Lui ha fatto lo stesso. Vuole giocare. È sceso di categoria, come ho fatto io andando a Catanzaro in Serie B. Lui è andato in Serie B in Inghilterra, dove ha trovato il suo vecchio allenatore che lo conosce bene e lo farà giocare. Abbiamo due scenari: se non lo acquistano, ci tornerà un giocatore che ha fatto sei mesi di Championship, un campionato duro, veloce, competitivo e importante. Sicuramente sarà un calciatore più maturo. Se invece lo acquisterà il Sunderland, avremo realizzato una plusvalenza positiva per il club. Queste sono state le nostre valutazioni".
Ci sono indicazioni per il rientro di Cristante? Ha pensato di promuovere un Primavera?
"Intanto Bryan dovrebbe riprendere a correre, perché sta bene: non avverte più dolore, la caviglia non si gonfia più, e tutto sembra a posto. Per cui credo che già da domani inizierà a correre in campo e, il prima possibile, tornerà a disposizione della prima squadra. Questo è molto importante per noi. Quando abbiamo bisogno di qualche ragazzo della Primavera, lo chiediamo. Oggi, ad esempio, ne sono venuti due".
È possibile fare due, tre, quattro operazioni in entrata a gennaio?
"Può essere, nel calcio, lo sappiamo, funziona così, no? Potremmo avere otto mesi di apertura di mercato, eppure tutto si decide negli ultimi due giorni. Non ho mai capito il senso di una finestra così lunga. Perché non farla durare una settimana? Sarebbe intensa, piena, e voi vi divertireste di meno, mentre io potrei allenare subito o sapere che non avrò nuovi giocatori, e sarebbe tutto più semplice. Invece, con una finestra lunga, si inizia a parlare, si fanno mille riflessioni, si aspetta, si rimanda, e poi tutto si concentra negli ultimi due giorni. Ma, alla fine, questo è il calcio, ed è anche il bello del calcio".
ACQUISTA QUI I PRODOTTI UFFICIALI INTER!