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Riva: "Barella il miglior centrocampista italiano, ora gli auguro di vincere il Mondiale"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Bella intervista della Gazzetta dello Sport a Gigi Riva, che ha parlato a lungo anche di Nicolò Barella, il centrocampista dell'Inter che Rombo di tuono ha visto crescere in Sardegna.

Barella contro l’Albania può raggiungerla nel numero di presenze in azzurro, a 42: che effetto le fa?
"Mi fa molto piacere e gli faccio i complimenti perché sta per tagliare un bel traguardo, che nessun altro sardo ha raggiunto. Io sono arrivato a quella cifra a fine carriera, mentre lui ha ancora tanti anni davanti e di questo passo arriverà a 80 partite come minimo, anche perché oggi si giocano più gare e con molte sostituzioni. Lo dico senza nulla togliere al valore di Barella, che per me è diventato il miglior centrocampista italiano, l’unico che sa fare tutto ed è anche capace di segnare tanto. Una bella soddisfazione per me, che l’ho conosciuto da ragazzino".

Che ricordi ha di lui?
"Era poco più che un bambino e come tanti suoi compagni si iscrisse alla mia scuola calcio. Era un biondino sveglio, serio, aveva già personalità e tanta voglia di arrivare. E quindi sono particolarmente contento che abbia avuto successo. Mi ha fatto piacere vederlo anche nel film in cui parla bene di me e lo ringrazio perché mi è sempre stato riconoscente, anche se si è costruito da solo la sua splendida carriera".

E come lei è diventato campione d’Europa a 24 anni...
"A questo punto, visto che mi ha raggiunto, gli auguro di superarmi vincendo il Mondiale che io ho solo sfiorato in Messico".

Prima, però, bisogna qualificarsi al prossimo: come spiega la nostra seconda bocciatura?
"Non esiste che l’Italia sia di nuovo fuori dal Mondiale, ma non me la sento di dare colpe a Mancini perché da noi ci sono troppi stranieri ed è sempre più dura mettere insieme undici buoni giocatori se non si trova un rimedio per far giocare più italiani".

Che cosa pensa del Napoli che vola in campionato?
"Sta giocando benissimo e merita il primo posto. Nessuno può sapere cosa succederà dopo la sosta, ma se vincesse lo scudetto porterebbe un po’ d’aria nuova, interrompendo il dominio delle tre grandi. Un po’ quello che successe quando vincemmo noi nel 1970, con la differenza che il Napoli ha già vinto 2 titoli, mentre il nostro è rimasto unico".


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