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Rummenigge: "Scudetto, l'Inter ha le carte migliori. Io mai alla Juve: il cuore è uno solo"

di Redazione FcInterNews.it

Il Corriere della Sera apre le pagine di sport all'interno del giornale con un'intervista a Karl-Heinz Rummenigge. L'ex attaccante nerazzurro è oggi Ceo del Bayern Monaco, che ha vinto sei trofei su sei nel 2020. "È qualcosa di eccezionale. Siamo contenti, orgogliosi: il rendimento della squadra è stato incredibile", sono le sue parole. 

Uno dei temi trattati nell'intervista è la sostenibilità del calcio mondiale. "Il problema è di lunga data ed è cominciato con la sentenza Bosman del 1996. Poi negli ultimi dieci anni abbiamo sbagliato tutti, perché abbiamo speso sempre di più a favore di giocatori e agenti. La pandemia ha mostrato che dobbiamo fare marcia indietro e tornare a un modello più razionale. Spero sia possibile, ma non sarà facile. La mia impressione è che i prezzi dei cartellini siano scesi in alcuni casi fino al 50%. Per quanto riguarda gli ingaggi dei giocatori top invece gli agenti sono ancora in grado di ottenere soluzioni al rialzo. Dobbiamo trovare una soluzione europea: in Germania ne abbiamo discusso con una task force, che ha coinvolto politici e tifosi. La gente vuole un calcio più razionale. Un tetto salariale? Sarebbe forse una buona iniziativa, ma nel 2008 con Platini presidente della Uefa e Infantino direttore generale, siamo andati a Bruxelles per capire se fosse una strada percorribile: i politici ci hanno sempre detto che saremmo andati contro la legge europea. Magari adesso è il momento opportuno di fare una nuova iniziativa e correggere quello che abbiamo combinato negli ultimi dieci anni".

Si parla nel frattempo di nuova Champions, con 36 squadre e un girone unico. "Sarà molto più spettacolare e vivace della fase a gruppi di oggi, che spesso è noiosa nelle ultime giornate. Sarà più complicato qualificarsi e più avvincente. I campionati nazionali? Avranno sempre un valore di alto livello. La nuova Champions è la ciliegia sulla torta, ma il valore del campionato non cambia: per il tifoso italiano è importante come finisce il derby di Milano o la partita contro la Juve. L'Inter? Mi sembra la squadra più stabile. Gioca bene, vince e non perde più partite strane come in passato. L’importante è che non siano troppo euforici: la strada è lunga".

A fine anno Rummenigge andrà in pensione: lavorerà mai in Italia? "Quando ho vissuto da voi ho imparato una cosa molto importante che mi ha cambiato la vita, perché prima facevo programmi a lunga scadenza: si vive oggi e il domani si vedrà. Non so cosa farò, forse mi serve una pausa. Andare alla Juve? La mia filosofia è che se hai giocato con l’Inter è impossibile andare alla Juve. Il cuore è uno solo. Il derby? È speciale. Ho fatto anche un gol molto bello e importante nel 2-2 del marzo ‘85. È la partita più importante della stagione e lo è a maggior ragione adesso. Spero che stavolta vinca l’Inter. Ha le carte migliori per vincere lo scudetto: tocca a lei continuare così".

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