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Scarpini a TMW: "L'Inter crede nello scudetto"

di Redazione FcInterNews
Fonte: TMW

La redazione di TMW ha intervistato in esclusiva il direttore di Inter Channel Roberto Scarpini, che parla del momento no dell'Inter. Per Scarpini Milan e Schalke non sono sembarti superiori all'Inter. A suo dire i nerazzurri sono ancora nel giro dello scudetto, per cui si lotterà sino alla fine.

La gestione Leonardo sembrava perfetta, poi le pesanti sconfitte nel derby e in Champions. Che cosa sta accadendo all'Inter?

"Semplicemente ha perso due partite. Di perfetto al mondo non c'è niente, quindi può capitare anche di perdere, ma anziché contro Cesena e Chievo ha perso due partite che hanno un'eco e un peso differente. Sono state due gare tra l'altro molto strane perché ci sono partite in cui l'avversario ti mette sotto, non ti fa vedere un pallone e ti è nettamente superiore e allora riconosci che l'altro è stato più bravo di te. Malgrado i risultati, sia il derby sia la partita di Champions ti lasciano con la convinzione che l'avversario non ti è superiore. A me personalmente quello che rimane delle due sconfitte, nonostante il risultato, e che è sono partite che hanno preso una certa strada, perché il calcio è così, ma che se le rigiochi non finiscono mai alla stessa maniera, perché sono due partite che puoi tranquillamente vincere. Il calcio a volte ti consente di avere la situazione contingente che ti è favorevole oppure che ti è sfavorevole, ma che riesci a ribaltare. Non ci devono essere colpevoli per forza come si sta cercando di far apparire, prima tutto era bello adesso è tutto nero: assolutamente non è così. Magari oggi l'Inter batte il Chievo e domenica sera il Milan perde con la Fiorentina, cosa vuol dire che il Milan è tornato quello di Palermo? No".

In quattro giorni la difesa nerazzurra ha subito otto gol. Un passivo decisamente importante?

"Vale lo stesso ragionamento di prima. Ha preso otto gol, va bene. C'è stata una settimana in cui l'Inter di gol ne ha fatti quindici. Il calcio è questo".

Inter-Chievo partita decisiva per continuare a inseguire lo scudetto?

"Ci sono ancora sette partite da giocare e io penso che sia un dovere da parte dei ragazzi, ma anche un volere da parte loro, di andare fino all'ultimo cercando di fare quello che è possibile. Se fino al derby poteva dipendere solo da loro, perché in caso che le avessero poi vinte tutte, compreso il derby, avrebbero vinto il campionato adesso non è sufficiente vincerle tutte perché si deve anche auspicare che chi è davanti, leggi Napoli e Milan, faccia dei passi falsi. Quindi bisogna provarci per quelle che sono le capacità di questo gruppo e poi vedremo se gli altri saranno più bravi, allora bisognerà far loro i complimenti".

L'Inter nonostante sia la squadra che con l'Udinese è andata più volte a segno, 56, ha un solo giocatore Eto'o in doppia cifra, 19, in classifica marcatori perché Pazzini ne ha realizzati 12, ma la metà con la maglia della Sampdoria. Ci si aspettava forse una maggior vena realizzativa da altri giocatori quali Milito, Sneijder, Stankovic?

"Se però calcoliamo che nella prima parte di stagione Milito c'è stato e non c'è stato, e Pazzini è arrivato dopo, ma è come se avesse giocato un unico calciatore in quanto non hanno giocato contemporaneamente. E la somma dei gol realizzati dai due fa undici: ecco il secondo giocatore interista in doppia cifra. Mi sembra che l'Inter sia la seconda squadra come numero di giocatori andati a rete. Segnano un po' tutti in quest'Inter, questo è un dato importante. Cambiasso è vicino a fare il record di gol stagionali in campionato, se non lo ha già superato, Stankovic ha fatto cinque gol, quattro ne ha fatti Thiago Motta, che forse non li aveva mai fatti in vita sua. Quindi è una squadra che per modulo di gioco riesce a mandare in rete tante persone, non è un caso che abbia il miglior attacco. Si possono vincere anche tutte le partite, e pur con una difesa che subisce tanti gol se si fa sempre un gol in più dell'avversario di tre punti in tre punti si va lontano".


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